domenica 18 febbraio 2024

TOTALITARISMO

 “I monti sono nati per le zuccate che la Terra ha sempre dato contro il Cielo nel tentativo di emularlo.” “Io sono la punizione di Dio. Se non aveste commesso peccati degni di nota, Dio non mi avrebbe mandato a castigarvi.”

Genghis Khan
Incipit Alfredo Morosetti
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Ho riportato un brano di Bock-Coté che ritengo della massima importanza perché apre un bel buco nel muraglione del nascondimento che ci permette di osservare con chiarezza le ragioni dell’utopismo contemporaneo, quello che vorrebbe fare tabula rasa del passato e creare un universo sociale totalmente destrutturato, cioè universalmente identico in ogni suo punto e umanamente a misura d’uomo, come dicono i loro convertiti.
Il concetto di fondo è questo:
…. La sinistra diversitaria è una sinistra religiosa che crede possibile, un giorno, approdare a una società (…) interamente priva di gerarchie, avendo per sempre decostruito le antiche strutture di potere e l’immaginario che le sosteneva.
Del vecchio mondo non resterebbe più che il ricordo inebriante della sua scomparsa.
Ma essa non riesce ad arrestarsi, perché la resistenza del reale all’utopia non è congiunturale, ma iscritta nella natura delle cose.
Il fanatismo del progressismo arriva da qui: dal sentimento di una resistenza che viene sempre a smentire le sue promesse…..
Tuttavia credo che una considerazione e una precisazione vadano fatte. Il ritornare continuo, da trecento anni a questa a parte, di ondate utopistiche volte a generare mondi perfetti e totalmente liberati da radici col passato non ha come origine la semplice volontà politica.
Non è il risultato della mente meschina di mezzi studiati, di risentiti che vogliono la fine delle ingiustizie, di illuminati che ritengono di avere la ricetta per curare tutti i mali del mondo.
Io credo che nasca da ben altro e sia strutturale al modo in cui questo mondo ha delineato quello che potremmo definire l’orizzonte della realtà, il modo in cui l’esistente esiste, l’ordine e la natura delle forze che non solo trascinano ma esauriscono e concludono il mondo in cui crediamo di esserci.
In estrema sintesi, a mio avviso, la chiave di volta è il postulato fatto proprio dalla fisica newtoniana (quella meccanica), ancora nel XVII secolo, ossia che non c’è evento senza una sua causa.
Sebbene il teorema di Heisemberg abbia, in termini empirici, fatto crollare questo postulato, esso è e rimane alla base dell’ideologia della scienza.
Sia nel senso comune di un pizza-boy che in quello di uno scienziato operativo (quelli che applicano le teorie elaborate da altri) e soprattutto per quanto concerne tecnici, ingegneri, pseudo scienziati come lo sono gli economisti, gli psicologi o i sociologi.
La proposizione nulla può accadere se non a causa di qualcosa che lo fa accadere, prende la forma di un postulato auto evidente, come fosse un principio logico, tipo se A è B, allora B è A.
Eppure il postulato in questione nasconde un'evidente contraddizione che ne mostra il limite intrinseco sul piano conoscitivo: non esiste causa che a sua volta non sia stata causata, dunque l’universo in cui siamo è totalmente irrazionale perché, il determinato è manifestazione di un indeterminato che non ha né capo (fine) né coda (inizio), dunque in realtà non accade niente, quelli che crediamo essere eventi sono solo miraggi.
In altre parole, ci dice che tutto ciò che esiste ha un inizio, ma in realtà non esiste alcun inizio.
L’ideologia della scienza come comprensione razionale dell’essere - così infatti si presenta alla mente degli offuscati - ha dunque come un presupposto che conduce all’irrazionalità più certa, ma ha anche una conseguenza operativa di notevole valenza religiosa: la realtà che esiste è per definizione circoscritta a eventi di cui si può fornire la causa, dunque se tutto è causato, nulla può essere libero.
La libertà non solo è impossibile, ma è anche irrazionale perché se fosse possibile tutto il sistema della realtà crollerebbe, perché non può esistere una realtà che non sia causata da qualcosa, dunque che esista e operi per causa sua.
La schiavitù dei moderni nasce da questo postulato.
Ciò che chiamiamo libero è in realtà qualcosa di irrazionale, ed è irrazionale semplicemente perché non abbiamo ancora trovato la causa che lo determina.
Trovare la causa di tutto ciò che fa parte del campo dell’esistere è fondamentale, perché una volta conosciuta, possiamo, tramite di essa, operare in modo che possiamo sfuggire ai suoi effetti.
Ad esempio, se troviamo la causa vera dell’infelicità, possiamo anche trovare il modo di sfuggire ad essa e diventare felici.
Così se siamo depressi e questa è la causa vera della nostra infelicità, con delle pillole adatte sconfiggeremo la depressione, che è causata da uno stato fisico del cervello, e saremo felici.
Questo modo di procedere vale non solo e non tanto per il singolo individuo, ma per la società tutta.
Se troviamo le cause che rendono la società iniqua, violenta, infelice, potremo poi agire su di esse e realizzare finalmente il nuovo mondo amoroso dove nulla di male può più accadere. La volontà di ottenere un controllo sociale totale e con esso la rimozione tecnica di tutte le cause che ne determinano le irrazionalità nasce da questo, non dal sogno megalomane di possesso di pochi megalomani miliardari. Nasce dai laboratori scientifici, dalle aziende di software, dalle università, dai buoni sentimenti dell’impiegato qualunque, dalla donna che sogna un mondo dove finalmente anche lei….
Il totalitarismo che altro è se non il controllo a tavolino di tutte le cause che condizionano il mondo e, grazie a questo controllo totale, la sua trasformazione in qualcosa che abbiamo stabilito a tavolino essere il migliore dei mondi possibili? E’ più nazista Google che Goebbles; è più comunista il presidente degli Stati Uniti che Stalin.
E’ più democratica la Cina comunista che il governatore leghista della regione Veneto.
E’ un mondo di sinceri e razionali benevolenti che non vogliono che nessuno si faccia male con le sue stesse mani.

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