domenica 18 febbraio 2024

LA PESTE

 La peste e gli impestati ideologici

La grande peste del secolo XIV colpì tutti, dalla lontanissima Groenlandia al Catai all’India. Non si sa quanti esattamente morirono. In certi luoghi fino ai 4/5 della popolazione in altri solo un terzo. In media fu circa il 50% di tutta la popolazione mondiale. Ora se almeno il 50% morì, vuol dire che al 100% la popolazione entrò in contatto col morbo e di essa la metà non subì danni. Difficile dire il perché, ma questo è il fatto. Probabilmente un fatto genetico. I cronisti dell’epoca rimarcano due aspetti. Da un lato il fatto che il morbo distrusse i rapporti affettivi più intimi, al punto che i figli non volevano più incontrare i genitori e viceversa. D’altro lato l’enorme pietà ed eroismo di alcuni, ad esempio delle monache dell’hotel dei poveri di Parigi che raccoglievano e curavano tutti i malati che potevano e venivano sostituite continuamente da altre quando si ammalavano anch’esse. Oppure alcuni monasteri dove i monaci morivano come mosche a causa della vita in comune ma quelli che ancora non erano colpiti invece che fuggire curavano e seppellivano i loro confratelli.
Ora definire pandemia un morbo che ha colpito il 2% della popolazione mondiale e che è risultato mortale solo per meno del 2% degli infettati sembra essere una barzelletta, ovvero il fatto che muoiono meno di 2 su cento ammalati è la prova definitiva della impotenza delle masse dei mezzi studiati a semplicemente usare le parole che le vengono fornite, ma questo fatto ci aiuta anche ad aprire un velo sulla potenza di chi ha creato questa pandemia ideologica. Ci sono poveracci che anelano al vaccino proprio perché non sono in grado di guardare allo stato di fatto, ma dobbiamo davvero chiederci: perché il potere vuole vaccinare tutti? Questo è il vero mistero. Perché vuole che la massa dei minus habens abbia una dipendenza finale rispetto al potere, ovvero pensi che il suo stare in vita dipenda dalla laboratori chimici farmaceutici che forniscono loro la pillola della vita. In pratica una sorta di sistema politico religioso mostruoso che riesce a farti credere che la religione della vita che tu hai e nella quale credi (l’uomo oggi crede che lo scopo della vita sia la vita) dipenda da una chiesa di luminosa verità tecnico-scientifica che è in grado di fornirti il sacramentum con il quale potrai affrontare il rischio di vivere sicuro di sopravvivere perché ti sei fatto consacrare con esso. Vale la pena di sentirsi parte di un mondo di questo genere?
Dobbiamo fissare un punto di raduno, un grande prato, dove riunirci e da lì iniziare la grande marcia verso i monti inaccessibili dei Pirenei dove trovare un rifugio materiale e spirituale a tanta diabolica perversione.

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