Alfredo Morosetti
Mi permetto di sottoporre all'attenzione di questo pubblico di chiacchieroni che ancora nel secolo XVIII, pensatori della levatura di Hume e Kant definirono non il popolo italiano che non esisteva, ma quel volgo disperso di asserviti (la definizione è di Manzoni), che gli italiani erano "anime morte"; in particolare Hume calca la mano sul fatto che si aveva a che fare con codardi al limite del patetico. Nel secolo successivo, Hegel, Schopenhauer, Leopardi, Manzoni stesso, rincarano la dose, mostrando alcuni lati assolutamente tipici dell'essere italiano, vale a dire la spudorata mancanza di senso critico e autocritico, la vocazione al servilismo, la superficialità infantile, Hegel ad esempio disse che si trattava di un popolo 'canterino', intendendo con ciò un livello di potenza intellettuale da cameriere da osteria e menti totalmente avvinte alla superficialità più banale delle cose. Bene, ciò per dire cosa? Che i combattenti indomiti per la libertà, a partire dagli invitti partigiani tutori della costituzione o morte agli esponenti politici che ogni tre per due dichiarano" meglio morti che non liberi", che in questi mesi abbiamo assistito alla violazione delle più elementari libertà della persona asserite persino in un testo costituzionale di impianto bolscevico e tristemente provinciale e siamo arrivati alla legge liberticida proposta dall'omosessuale scalfarotto, che chiuderà per sempre la bocca a tutti, imponendo a tutti di parlare, come del resto aveva iniziato a fare l'oggi felicemente morto ministro Mancino. Bene a fronte del più incredibile assalto di stampo maoista alla libertà di espressione mai tentato nel mondo, sapete se qualcuno, a parte qualche sparuto gruppo di Cristiani, abbia mosso un dito? Voi personalmente che leggete questo brano, che cosa pensate di fare?
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