martedì 9 aprile 2024

PUBBLICO E PRIVATO

 Margaret Thatcher ribalta il senso dei termini “pubblico” e “privato”:

“La superficialità terminologica è il disonore dei politici. Gli statalisti di ogni risma generalmente evitano di usare il termine “libera impresa”. Preferiscono definirla “impresa privata”, Per l’ottima ragione che la parola “privata” ha un retrogusto di egoismo, insinua avidità. Inoltre, così possono meglio rappresentare il contrasto con l’altra espressione che amano utilizzare, ovvero “impresa pubblica”.
La verità è che la libera impresa non è privata: è pubblica.
La libera impresa nasce quando un cittadino, pensando di avere una idea produttiva o remunerativa, invita altri cittadini a sottoscrivere il progetto per metterla in pratica.
C’è qualcosa di più “pubblico” di questo?”
“Guardiamo invece, per contrasto, a quella che gli statalisti chiamano “impresa pubblica”.
L’idea, il momento intraprendente, ha normalmente visto la luce anni prima, lo Stato semplicemente ne prende in carico l’attuale gestione, normalmente quando l’intraprendenza è sparita totalmente. E non è nemmeno pubblica. Ai cittadini, infatti, non è nemmeno data la scelta di investire o meno i loro soldi. I quali gli vengono sottratti attraverso le tasse, senza che questo implichi un minimo di influenza o controllo circa le modalità di gestione della stessa. Si può dire, invece, che la gestione delle così chiamate “imprese pubbliche” è più o meno pubblica quanto la gestione della Mafia”.
“È stata colpa di quelli come noi, che difendono la libera impresa, di aver accettato senza resistenze la terminologia dei nostri avversari. Addirittura la utilizziamo anche noi. In Parlamento, si parla spesso del “settore privato”. Dovremmo parlare del “settore libero”. Dovremmo smettere di tollerare l’utilizzo del termine “pubblico” per descrivere quella che è soltanto burocrazia statale. Dovremmo portare la discussione sulla dicotomia tra impresa libera e competitiva, e burocrazia statale monopolistica. Quando riusciremo ad imporre la giusta terminologia, avremo già vinto metà della battaglia."

Nessun commento:

Posta un commento

LA RAGIONE

  Nel medioevo l'uomo era abitante di due città: quella terrena e quella celeste. Quella terrena non era perfetta, quella celeste sì. Er...