martedì 9 aprile 2024

BLACK LIVES MATTER

da Alfredo Morosetti

Ho letto un intervento di Barr, giurista e giudice americano, nel quale trovo una considerazione della massima importanza per capire cosa stia avvenendo negli USA e, di conseguenza, nel mondo.
Barr sostiene che si è di fronte ad un movimento rivoluzionario fondamentalista roussoviano, dunque non interessato alla politica intesa come confronto e compromesso, ma ad una trasformazione radicale del mondo.
Il concetto di movimento rivoluzionario roussoviano è fondamentale perché è la chiave di volta di tutto.
Non si tratta di marxismo e di egualitarismo sociale, ma di qualcosa che va ben oltre e presenta aspetti apocalittici.
Il marxismo, pur immaginando uno stato di perfezione finale (dunque di abolizione del tempo storico) è sostanzialmente una dottrina storicista che vede nella storia l'attuarsi progressivo di un fine benefico e salvifico.
In quest'ottica, scienza, tecnica e sviluppo economico sono esaltati e sono visti come il fattore guida della Storia, che non viene mai rinnegata, ma compresa e ritenuta una serie di scalini necessari per arrivare appunto alla meta finale che riscatterà il genere umano di ogni passata limitazione.
Un'ideologia roussoviana radicale è ben altro. La Storia, per essa, è il risultato di un folle errore iniziale, quello di uscita dallo stato di natura, ovvero di perfetta armonia di tutto il creato.
In quest'ottica l'uomo è la bestia maledetta, quella che sconvolge e sporca il piano divino dell'ordine naturale e introduce persino all'interno della specie le odiose conseguenze di quell'atto folle che ha dato origine alla civiltà e dunque alla Storia, ossia quel primo uomo che disse io sono io e le cose che prendo sono mie. Un atto di ribellione spirituale a Dio con l'affermazione di fare di sé un essere separato da tutti gli altri e padrone del mondo, ossia la natura, nella quale fino ad allora aveva vissuto in armonia con tutte le altre cose create, ignaro di sé, della morte, del dolore.
Rousseau era un eretico cristiano che traduceva il contesto biblico nel linguaggio socio politico che andava tanto di moda nella Francia del secolo XVIII. Ma la sua radice era una visione cristiana dell'universo, sebbene in forma dannatamente eretica. Basta sostituire alla parola "natura" "Paradiso terrestre" e alla trasgressione di Eva di assaggiare i frutti della conoscenza, l'idea che la cultura, cioè la conoscenza, nasce da un atto contro natura basato sul volere per sé qualcosa di altro dagli altri (possedere, volere possedere, implica volere essere un sé che si separa dal tutto), per accorgersi che siamo nel libro della Genesi.
Come ci dice la Bibbia, appena mangiato il frutto, Adamo ed Eva si accorsero "di essere nudi". Cosa vuol dire? Che divennero coscienti di essere e dunque di essere altro dagli altri, per cui vedendo se stessi, vedevano anche gli altri e sapevano che gli altri avrebbero visto loro stessi. Dunque provarono vergogna di essere visti per quello che erano e la prima cosa che fecero fu coprirsi, cioè nascondersi (pensate quanto è potente nella nostra cultura l'idea popolana che nel nudo non c'è niente di male, anzi è la condizione ideale se fossimo senza pregiudizi ... è il roussovianesimo inconsapevole degli ignoranti di massa).
La civiltà, nella Bibbia e surrettiziamente in Rousseau, nasce dal vedere e nel sapere di essere visti. L'Io è generato da ciò, e la caratteristica fondamentale dell'Io è volere. Volere avere, volere che gli altri abbassino gli occhi quando noi li guardiamo. L'Io vuole vedere, ma non vuole essere visto (è tipico dei rassegnati, cioè dei sotto uomini, accettare che altri li guardino a loro libera discrezione). Ma insieme all'Io sorge anche il peccato, che è appunto la memoria di avere trasgredito al decreto divino, di essere fuori dal Paradiso, di essere fuori dalla natura, nella versione di Rousseau.
In questa prospettiva, il movimento rivoluzionario americano si presenta come realmente apocalittico.
Questa è la ragione della cancellazione a priori del passato che non può essere che un passato di orrore e di vergogna, qualunque esso sia, e abbia come meta l'ipotesi di un Nuovo Inizio integrale.
Un ritorno nella casa Signore, ossia il Paradiso terrestre, nel quale la colpa è cancellata, perché mai più riaccesa e dove dunque qualunque differenza è cancellata perché è cancellata l'identità su cui si costituisce l'essenza dell'Io che è appunto la fonte vera del peccato, della morte del dolore. Insomma vogliono andare in Paradiso prima di morire.
Un desiderio enorme, che poteva nascere solo in un popolo come quello americano affamato di tutto, in particolare di una felicità completa e senza limiti.
Al confronto l'eresia Catara era uno scherzo da ragazzini.
Ma finirà allo stesso modo.

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