sabato 13 aprile 2024

“IMAGINE” E IL GIORNO DELLA MEMORIA


Di Alfredo Morosetti
E così nel giorno della memoria scopri che una fetta non indifferente di italiani sono razzisti antisemiti. Che odiano gli Ebrei, anche se non hanno abbastanza fegato e attributi per dare sfogo al loro segreto sentimento. Allora per salvare la faccia sul tram e in ufficio, dicono di detestare il Sionismo e finalmente hanno trovato la grande trovata con la quale poter esprimere il lato malvagio della loro anima, quello appunto che fa loro odiare a prescindere qualcosa in generale e di astratto, gli Ebrei in questo caso, ma potrebbe benissimo essere lo juventino o il terrone.
La grande maniglia a cui si appigliano è l’idea incredibile che Israele stia compiendo un genocidio premeditato di un popolo pacifico e innocente. Da Gaza ogni giorno partono treni blindati colmi di donne vecchi e bambini, vanno nel deserto del Negheff, e li gasano in apposite baracche. Anzi per risparmiare sul gas, come è naturale dati i precedenti genetici, li affogano nel mar Morto, unendo così il risparmio alla beffa.
Insomma Israele non sarebbe in guerra contro Hamas e il popolo che lo sostiene e lo vuole al potere e dunque, di fatto, qualche civile potrebbe morire come vittima collaterale delle azioni di guerra, ma starebbe annientando a tavolino il glorioso popolo palestinese, quello che manda i fanciulli a farsi esplodere sui bus, cattura e sgozza civili catturati a caso, spara razzi indiscriminatamente sulle città israeliane, istruisce a uccidere senza rimorsi gli Ebrei in quanto Ebrei, fin dalla più tenera età qualunque adolescente sia sotto il suo potere. No, i fanatici nazisti non sarebbero i Palestinesi, ma gli Israeliani. Prosciutto sugli occhi? Solo in parte, perché appunto i filo palestinesi sono di tre specie differenti, ma tutte ben consce della necessità di trovare un finto argomento morale per dare fiato al loro odio e, per alcuni, ai loro reconditi terrori.
Quelli del genocidio sono i più viscidi e vili, non fosse altro perché sono totalmente in malafede. Paragonare una guerra, una delle infinite e costanti guerre che sono intrinseche al genere umano e sono ineliminabili, a quanto è accaduto agli Ebrei - si badi agli Ebrei non al popolo ebraico che non esisteva - per opera del Nazismo è moralmente disgustoso. Mai, a freddo, utilizzando un sistema di annientamento scientifico-tecnologico, come si sarebbe potuto usare con degli insetti, è avvenuto nella storia dell’uomo. Persino il genocidio perpetrato dai khmer rossi nei confronti di chi portava gli occhiali o sapeva leggere e scrivere è stato sul piano morale meno diabolico. Aveva una ragione definita, individuava un nemico non un insetto o un virus di cui igienizzarsi.
Non c’è mai stata una guerra fra i Tedeschi e il popolo ebraico, per il semplice fatto che il popolo ebraico non esisteva. Non esisteva un territorio che corrispondesse a questo popolo. I Tedeschi - e basta con questa menata dei nazisti - hanno dichiarato guerra alla Francia, all’Olanda, alla Polonia, alla Russia e poi - incredibile ma vero - anche all’Italia, l’alleato del cazzo, passato con i vincitori. In Francia hanno sequestrato cittadini francesi di religione ebraica e li hanno spediti nei campi ad essere prima sfruttati come braccia da lavoro e poi sterminati in modo scientifico. Lo stesso per i cittadini di religione ebraica Olandesi, Belgi, Polacchi, Russi e infine Italiani. Gente disarmata, che viveva come tutti gli altri concittadini in determinati quartieri, facendo la vita ordinaria di tutti i giorni. Sequestrati e sterminati, perchè non era bello che esistessero.

Ecco, paragonare qualcosa del genere a qualunque altra strage sia mai avvenuta nella storia è impossibile, perché non esistono casi analoghi. Dire che oggi gli Israeliani fanno qualcosa di simile è infamante per chi lo afferma. Solo anime molto nere possono, per motivi ovviamente politici, creare questa vulgata e diffonderla fra i popolani che nella loro ignoranza istintuale odiano gli Ebrei perché è brutto essere Ebrei, cioè strozzini, e non generosi e principeschi come lo sono loro. Accanto ai politici mestatori e ai popolani schifosi, c’è poi la terza categoria. Quella della generazione “Imagine”, si la canzone del satanico John Lennon. Quelli che hanno interiorizzato la dimensione spirituale contenuta in quel testo. Quella del mondo ridotto a un parco naturale, dove in un clima di universale armonia si tromba universalmente consumando ambrosia, tutti amano tutti, nessuno sa più chi è ma gode tantissimo sotto l’ombra di un albero, accarezzando il vicino, che non sa se è uomo o donna, bianco o nero, vecchio o giovane. Ecco questa figura morale, nata dal capitalismo del consumo e dello spettacolo, ha una sola paura: che il sogno in cui si è rifugiato sia arrivato al termine e la sveglia possa suonare da un momento all’altro. Questo spiega perché “immaginare” il pacifico popolo palestinese bisognoso di essere messo nella condizione di mostrare al mondo quanto potrebbe essere pacifico se non fosse per quei bastardi che girano in carramato. 

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