martedì 9 aprile 2024

IL BELLO E L'ORRIBILE

 Di Alfredo Morosetti:

Una piccola querelle di poco conto, circa un fatto del tutto provinciale, anzi parrocchiale. La partecipazione di una zoppa ad un concorso di bellezza ci offre l’occasione di entrare dentro i meccanismi ideologici con cui il sistema domina la gente non abituata o incapace di riflettere.
Alcune anime benevolenti hanno alzato gli scudi: basta discriminazioni, basta col razzismo della perfezione, tutti hanno diritto di essere egualmente belli e di essere, soprattutto, considerati tali da tutti. Se non lo fai, sei un bastardo che dovrebbe essere rieducato alla scuola della bellezza nella libertà, della libertà nella bellezza. Quella che rende il nostro mondo un giardino di buone intenzioni. Ma questo è solo il primo livello del martellamento ideologico su queste teste accecate dai loro stessi buoni sentimenti. Ne esiste uno più profondo e più decisivo.
Il bello, sosteneva Platone, è l’unica idea che si coglie senza ragionamento; tutti, anche i cretini, la colgono immediatamente per intuizione intellettuale. In altre parole il bello si vede, anzi è la luce stessa della mente. La mente non appena accende se stessa vede subito quello che è bello e quello che è brutto. Appendete un quadro al muro e lo appendete storto, cioè in diagonale. La cosa non vi dà pace, dovete assolutamente raddrizzarlo. Perché? Perché è brutto. Percepite la disposizione delle linee come brutte e il brutto ci offende. Già da questo miserabile esempio capiamo che il senso della bellezza è innato e che ha a che fare con le linee, cioè con la geometria e la misura matematica.
Non pensiamo tuttavia ai bei corpi (umani) perché la cosa potrebbe essere fuorviante. L’attrazione sessuale, specie nei maschi, è una metonimia, ossia usa la parte per avvivare al tutto. A volte dice più cose al cazzo un bel culo, che un corpo intero. C’è gente, io compreso, che si chiaverebbe tranquillamente una tizia col corpo di Raquel Welch e il volto di Rosy Bindi. Che ci vuole? Basta metterle sulla faccia la federa di un cuscino. La sessualità inganna, non è la chiave per arrivare a capire la bellezza ma solo la chiave per chiavare.
Guardiamo dunque qualcosa per la quale non possiamo (almeno si spera) provare attrazione sessuale, un cane, un leone, una rosa. Tutti immediatamente sappiamo se è bello o no. E’ l’intuizione intellettuale di cui sopra. Il bello si dà nella sua immediatezza a causa la raffigurazione di un ordine di parti; un ordine che stabilisce delle proporzioni (misure) fra parti e definisce la curva armonica dei volumi. Una rosa con un petalo aguzzo e lungo 10 centimetri, sembrerebbe a tutti una cosa brutta. Un cane con il corpo lungo un metro, largo due e con le zampe di 20 centimetri ci parrebbe uno scherzo della natura. La stessa cosa anche per le cose non visive, ma uditive. Uno parla, e sappiamo subito se ha una bella voce o una brutta voce. Uno suona il piano stonando a ripetizione e la sua esecuzione ci sembra persino offensiva.
Ebbene? E qui viene il bello dell’addomesticamento ideologico di secondo livello: Il sistema chiede al popolo di entrare in conflitto persino con quello che sente e vede. Gli dice che in nome di una giustizia giustissima non deve sentire quello sente, non deve vedere quello che vede, ma deve sentire e vedere solo quello che tutte le persone giuste civili e perbene devono vedere e sentire, ossia le cose come dovrebbero essere e non sono ancora a causa del ritardo culturale di gente ad esempio come me. In altre parole, il sistema della comunicazione di massa sa che esiste un numero enorme di persone talmente deboli di cuore e di volontà e talmente bisognose di sentirsi approvate dal sistema stesso (che sono poi i vicini di casa, i colleghi di lavoro, quelli con cui si discorre al bar) che si auto convincono di non vedere quello che vedono, ma si sentono rassicurate nel vedere, come tutti del resto, meno quei bastardi dei razzisti, le cose come sono raccontate da quelli che hanno gli strumenti giusti per raccontare loro quello che tutti, se sono appena un po’ civili, dovrebbero vedere. Perché la cosa è appagante? Perché ti fa sentire un’anima nobile in un mondo di miserabili trogloditi.

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