sabato 13 aprile 2024

LE INTENZIONI DEGLI ALTRI

 C’è un libro che è molto interessante ed anche scritto bene e in modo avvincente. E’ “Il dilemma dello sconosciuto” di Malcom Gladwell.

La tesi che sostiene è interessante e ben argomentata: noi non sappiamo assolutamente capire e conoscere le vere intenzioni di chi ci sta di fronte e non conosciamo.
Il Libro riporta casi clamorosi di spie dentro la Cia e la Dea non riconosciute, gli errori sistematici di valutazione dei giudici sulla personalità degli accusati, i casi storici di incontri fra capi di Stato dai quali dipendeva la pace e la guerra, tipo Chamberlain e Hitler.
Ma la tesi più interessante è perché raramente scopriamo che qualcuno ci mente. Non lo scopriamo perché, a meno che questi non faccia errori madornali di comunicazione, abbiamo di fondo un istinto che ci guida ed è quello che attribuiamo in prima battuta la buona fede a chi ci dichiara qualcosa (dove sei stata, cara?). Questo fattore da un vantaggio incredibile a mentitori, truffatori e manipolatori. Lo vediamo ogni giorno nella comunicazione di massa, dove menzogne certe non vengono rilevate, ipotesi balorde date per fatti certi e così via. L’idea è che anche davanti a fatti che smentiscono o generano dubbi su quanto raccontato, valgono poco perché prevale l’attesa di ricevere verità. Persino nell’ambito dei servizi segreti, questo vale poco a far scoprire doppiogiochisti per anni e anni e in posizioni strategiche. Lo vediamo ogni giorno con le falsità della comunicazione mediatica. Secondo Gladwell persino il dubbio non basta a sospendere la credibilità di coloro a cui abbiamo dato credito. Solo una serie di fatti eclatanti e senza possibilità di smentita, specie se colpiscono gli interessi e la reputazione di riceve le menzogne, riescono a smontare il castello di carte false dietro cui si nascondono.

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