ALFREDO MOROSETTI
Delle follie dei nostri tempi
Una delle idee considerate più valide e giuste dei nostri tempi è il "non condizionamento". Si suppone che ciascuno dovrebbe generare da sé convincimenti e valori. In quest'ottica si spiega, ad esempio, l'eliminazione della Croce dalle scuole. Sarebbe, come lo è in effetti, un simbolo che rimanda ad un convincimento collettivo da secoli tramandato di generazione in generazione. Lo stesso per tutti gli altri simboli religiosi (battesimo, e così via..); naturalmente ad essere rigorosi le forme di condizionamento sono vaste, anzi innumerevoli. Ad esempio tutti i simboli politici che ci fanno da contorno: Resistenza, Costituzione, bandiera patriottica, e, infine istituzioni e autorità che li rappresentano. Perché dovrei accettarli senza avere prima studiato e essermi fatto una mia idea di essi? Lo stesso per normali imperativi morali che regolano la vita di tutti. Perché dovrei accettare che rubare, ammazzare, violentare mi venga insegnato essere molto sbagliato senza che io me ne faccia un'idea personale? Non è un assurdo condizionamento? E, andando avanti su questa strada, il condizionamento dei condizionamenti: avere imparato una lingua. Come si sono permessi i genitori di condizionarmi con la loro lingua, senza che io abbia potuto decidere se era bene o male che la imparassi e magari avessi preferito nessuna lingua oppure invece che l'italiano avessi deciso che la mia lingua madre dovesse essere l'arabo?
Cosa deduciamo da questo procedere per assurdo? che il non condizionamento non è possibile, perché vivere è condizionarsi a vicenda per definizione, a partire appunto dal fatto che per poter pensare e quindi poter decidere, devi imparare una lingua e questa ti è imposta dalla famiglia in cui nasci. In sintesi cosa dire allora dell'ideologia del "non condizionamento"? Che appunto è uno dei tanti trucchi velenosi con cui il serpente che regge il processo autodistruttivo di questo mondo si è inventato per incantare i minus habens.
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