sabato 13 aprile 2024

DHYMMI

 "Ecco, io ho dedicato la mia vita a una cultura di minoranza, la cultura ebraica del centro-est Europa. Ma io, dalla vicenda degli ebrei, ho imparato una cosa, una, principale. Si sta con gli oppressi. Si sta con gli oppressi. Mai a nessun titolo con gli oppressori."

(Moni Ovadia)
Vorrei interloquire solo con persone intelligenti e colte. Gli imbecilli che vivono di emozioni e di slogan televisivi, abbiano la compiacenza di rivolgersi ai loro simili.
Il brano di cui sopra è di un noto uomo di spettacolo. Il contenuto espresso è vero o falso? Non è vero e non è falso, perché è una decisione, ovvero stabilisce una linea di condotta e indica cosa fare una volta che sia possibile stabilire chi reciterà la parte dell'oppresso e dell'oppressore. Dunque non nega e non afferma uno stato di fatto, bensì impone un ordine di azione. Ciò premesso, per fare chiarezza logica, accettiamo la linea di condotta decisa da Ovadia. Cosa dobbiamo rilevare in proposito ai musulmani? Che sono più di un miliardo e ovunque opprimono qualcuno, lo opprimono spiritualmente, imponendo a chi non si converte la condizione di essere inferiore, stabilita dal loro libro sacro, di dhymmi, cioè di essere appena tollerato se paga la tassa stabilita per essere lasciato in vita, altrimenti passibile di essere eliminato. Esiste al mondo testo sacro che contenga un principio simile? Se poi guardiamo ovunque si sono radicati, la pratica dell'aggressione omicida se non lo sterminio di massa è cosa del tutto normale. E' successo per gli Armeni e ancora succede oggi in Armenia. Se siete cristiani correte seri pericoli di bruciare vivi in chiesa in Nigeria o in Somalia. Non ho mai avuto notizia che in Nigeria qualche moschea sia stata fatta saltare in aria, eppure non passa giorno che qualche cristiano non venga sacrificato in nome di Allah. Molti omosessuali occidentali amano il popolo palestinese, quello che si appoggia in massa ad Hamas, a sua volta espressione del regime teocratico iraniano, dove verrebbero impiccati immediatamente sulla pubblica piazza se osassero solo dichiarare le loro preferenze sessuali. Molte donne guardano sgomente le povere intubate dai talebani dell'Afghanistan e mostrano le foto di donne afghane in minigonna prima della rivoluzione religiosa. Non c'è oppressione femminile in Afghanistan, una pura impressione dovuta alla distorsione dei fatti, causata da un punto di vista elitario e privilegiato. Comunità musulmane sono oggi ovunque in Europa. Divengono unità territoriali impenetrabili e scansate persino dalla polizia. Lì inizia a funzionare la sharia e, peraltro, bisogna stare attenti quando si gira nelle pubbliche vie che qualcuno non decida di dare una lezione a chi li ospita, ad esempio investendo sulla promenade des anglais di Nizza i passanti con un Tir o sparando a mitraglia a quelli che vanno a ballare in discoteca. Se poi esprimete le vostre opinioni sul profeta in qualche luogo pubblico o su qualche rivista siete morti. In Francia un bel numero di professori deve vivere nascosto protetto dalla polizia, alcuni sono stati sgozzati, i redattori di una celebre rivista satirica mitragliati, alcuni scrittori condannati a morte da una fatwa e costretti a vivere nascosti sotto sorveglianza della polizia, un celebre vignettista danese dichiarato un morto che cammina. Decina di bombe sulla metro delle principale città europee, decine e decine di ragazzini con una cintura esplosiva che hanno fatto saltare bus a Tel Aviv e Gerusalemme. Chi sono gli oppressori e chi oppressi? Non ci sono dubbi, ma se ne dubitate allora vuol dire che meritate di finire la vostra vita da schiavi dhymmi perché lo siete già adesso.

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