sabato 13 aprile 2024

PAROLE E PROPAGANDA

 Il mio invito, a quelli che possono, è concentrarsi sempre sul linguaggio. E’ sulla sua manipolazione che avviene la costruzione dell’opinione pubblica e del buon senso, ossia di ciò che è vero o falso, buono o cattivo, bello o brutto, che finisce per affermarsi come dato di fatto, nella mente dei più.

Hanno, ma sono ormai decenni, inventato la nozione di “terrorista”. Chi sarebbe? un combattente nemico che usa mezzi odiosi, proditori e vili, per generare terrore nei suoi nemici.
Mia madre odiava gli americani, perché avevano praticamente raso al suolo Vicenza (e con lei ogni piccola media grande città del nord) e trasformato la vita di tutti in un orrendo incubo notturno, quando da lontano si sentiva il rombo dei bombardieri, costringendo l’intera popolazione a correre nei rifugi e passare ore in un silenzio angoscioso in una cantina, una galleria, un fossato.
Li odiava perché aveva capito, prima di tutti, che sarebbero diventati i padroni del mondo non tanto per il terrore che spargevano a piene mani, ma perché erano maestri nel cambiare il nome alle cose. Bombardavano inermi e senza alcuna rilevanza bellica città d’arte, piccoli paesi di campagna, persino mitragliavano, se non avevano meglio da fare, carretti di contadini su strade sterrate di montagna, ma non lo facevano per terrorizzare la popolazione civile, bensì per la liberazione degli italiani. Aveva capito, che l’uso della comunicazione che facevano nazisti, fascisti, comunisti era un gioco da ragazzi, perché era semplice propaganda e chi non fosse cretino capiva subito che era solo propaganda. Al contrario gli americani non facevano propaganda, facevano informazione. Erano riusciti a nascondere la fonte e il fine di chi comunicava e lo facevano apparire come un “dato di fatto”. Non facevano opera tronfia di convincimento, ma vi informavano su come stavano le cose e che significato era giusto dare alle parole che raffiguravano per quello che erano i “dati di fatto”, nella loro cruda verità.
Così adesso tutti trovano odioso chiunque sia bollato con la parola “terrorista”. Se sei terrorista non solo sei un nemico, sei nemico particolarmente odioso, perché sei vile, colpisci a tradimento, mordi e scappi. Se invece bombardi Belgrado, lo fai per scopi umanitari che qualunque seguace di Gandhi non potrebbe non approvare.
Così adesso sappiamo perché è giusto odiare e disprezzare il terrorista Cospito, che ha colpito a tradimento nientemeno lo Stato, quello che liberisti vorrebbero annichilire col telecomando dalla poltrona di casa.

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