DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Guido Santevecchi - Corriere della Sera
PECHINO C’è stato il Pensiero di Mao Zedong, sacro testo sul marxismo-leninismo adattato alle caratteristiche cinesi; poi la Teoria di Deng Xiaoping sulle aperture all’economia di mercato: il Pensiero rivoluzionario di Mao e la Teoria riformista di Deng sono stati iscritti nella Carta fondamentale del Partito-Stato. Ora Xi Jinping sta cercando di affiancarsi ai due timonieri della Cina moderna come nuovo «pensatore in capo». In autunno Xi si presenterà al 19° Congresso comunista che cade a metà del suo mandato decennale di segretario generale e capo dello Stato e molte voci si rincorrono a Pechino su un suo tentativo di mettere le basi per una proroga del potere assoluto oltre il 2022.
Le parole in politica significano molto, in Cina moltissimo e al leader serve una frase simbolica che dia il titolo ai suoi insegnamenti per il Paese e il mondo. Il telegiornale della sera, voce ufficiale dello Stato che va in onda a reti unificate, ha da poco introdotto la formula «I concetti di governo di Xi Jinping»: potrebbe essere questa l’etichetta che, adottata nella costituzione comunista, segnerebbe l’ascesa del segretario generale nell’empireo dei grandissimi.
È un piano al quale il leader sta dedicando molte energie e risorse: nel 2014 ha fatto pubblicare «Xi Jinping: la governance della Cina», un manuale con 79 suoi discorsi, conversazioni, interviste, lettere e frasi celebri tradotto in diverse lingue, dall’inglese allo spagnolo, dall’urdu al vietnamita e diffuso in 6,2 milioni di copie nel mondo. L’ultima edizione è stata presentata ieri: in lingua del Kazakistan.
Lo scorso ottobre, nell’ultimo Plenum del 18° Congresso, i delegati hanno attribuito al presidente Xi Jinping il rango di «lingdao hexin», che significa più o meno «nucleo centrale e cuore della leadership» del Partito. Prima di lui lo erano stati Mao e Deng. Ma quella definizione di «cuore della dirigenza» è solo onorifica; far includere il proprio pensiero politico nella Carta comunista rappresenterebbe il vero salto di qualità.
Per preparare il terreno è stato mobilitato anche il Quotidiano del Popolo , che ha raccolto 25 frasi pronunciate da Xi, una summa della sua visione. Tra le frasi dello Xi Pensiero si segnalano oltre all’ormai celebre «Sogno Cinese di Rinnovamento della Nazione», i «Cinque concetti di sviluppo», i «Quattro comprensivi», i «Cinque in Uno», gli «Otto preparativi». La Cina ha un culto ossessivo per gli slogan politici con numeri e programmi spesso oscuri per i non addetti ai lavori. I «Quattro comprensivi», per esempio sono una chiamata all’impegno dei quadri per «promuovere il completamento complessivo di una società moderatamente prospera, l’approfondimento della riforma (sempre complessivo, ndr ), la promozione dello stato di diritto (complessivo naturalmente, ndr ) e la gestione rigorosa e complessiva del Partito».
Può voler dire tutto e niente, solo Xi e i colleghi più vicini a lui lo possono sapere. Il segretario generale comunista, nonché presidente della Repubblica e della Commissione militare centrale e di un’altra dozzina di organismi statali e di Partito, ha parlato anche dei «Quattro venti contro»: che debbono soffiare contro il formalismo, la burocrazia, l’edonismo e la stravaganza, ha spiegato il Quotidiano del Popolo .
Riassumendo: il libro sulla governance con 79 discorsi e interventi vari; le 25 frasi chiave: è questo il contenuto del Pensiero di Xi da glorificare nel Congresso per cementare il suo potere e il suo rango di filosofo?
Manca ancora qualche mese e nuove frasi potrebbero aggiungersi ai Concetti. Una è appena stata pronunciata: serve «Lo Spirito del martellare il chiodo», ha detto Xi ai compagni. Un’esortazione ad avere la stessa determinazione necessaria a conficcare un chiodo nel legno battendo con forza e precisione con il martello, hanno spiegato gli esegeti di Pechino.
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