venerdì 23 giugno 2017

Daniel Day-Lewis

Tom Leonard per “Daily Mail

Chi era presente alle sue performance quotidiane non le dimenticherà mai. Ogni mattina l’attore che doveva interpretare Christy Brown, scrittore e pittore irlandese la cui unica parte del corpo funzionante era il piede sinistro, si faceva portare sul set dublinese in macchina, mettere su una sedia a rotelle, imboccare al ristorante, dove ordinava in modo incomprensibile, usando solo una parte della bocca.

E’ così che Sir Daniel Day-Lewis vinse l’Oscar per ‘Il mio piede sinistro’, uno dei tre incassati come migliore attore, più di chiunque altro tranne Katharine Hepburn. Ora, a 60 anni, ha deciso di ritirarsi. ‘Phantom Thread’ sarà il suo ultimo film. Non sarebbe la prima volta che si ritira per poi ripensarci. Si è sempre preso lunghissime pause tra una pellicola e l’altra, per fare il ciabattino a Firenze, il tagliapietre in campagna, il fattore tra le montagne di Wicklow.

Eppure questo annuncio suona definitivo. Fu di parola quando nel 1989, durante il suo Amleto, svenne perché aveva visto il fantasma di suo padre e giurò di non tornare mai più a teatro. E’ il più eccentrico e infallibile tespiano di Hollywood, l’attore migliore della sua generazione. Raramente si vede sui red carpet e nemmeno i colleghi lo conoscono. Dicono di conoscere semmai i suoi personaggi.

Joseph Gordon-Levitt sul set di “Lincoln” lo chiamava “Presidente”. Per la parte Lewis si era preparato sette mesi prima delle riprese. A Sally Field, che interpretava la signora Lincoln, scriveva messaggi in stile arcaico e si aspettava che lei rispondesse come una donna vittoriana. Anche a telecamera spenta continuava a parlare con la voce stridula del presidente e l’accento americano. Chiedeva allo crew di non rivolgergli la parola. Affittò una vecchia casa senza riscaldamento, in pieno inverno.

Per ‘L’ultimo dei Mohicani’ visse sei mesi nella giungla, imparando a scuoiare gli animali, ad usare l’ascia dei pellerossa e il fucile a pietra focaia. Per ‘In nome del padre’ insistette a studiare masochismo. Doveva fare il ruolo di un innocente ingiustamente condannato e si fece chiudere per due notti in cella, senza dormire, per prepararsi all’interrogatorio con poliziotti veri. Chiunque passasse davanti a quelle sbarre, era invitato ad insultarlo.

Per ‘L’età dell’innocenza’ passò mesi a passeggiare per le strade di New York vestito come nel 1870. In “La seduzione del male” diventò contadino e dormì in una baracca, in ‘La storia di Jack e Rose” divenne un hippy recluso che dormiva sulla spiaggia. Il figlio di Lewis capì solo a 9 anni che suo padre faceva l’attore e non il manovale.

In ‘Gangs Of New York’ imparò a fare il macellaio e per farsi salire la rabbia ascoltava la musica di Eminem. Chiamava Liam Neeson con il nome del personaggio anche quando lo incontrava in hotel. In ‘Il petroliere’ visse in una tenda piazzata in una zona petrolifera deserta, rifiutandosi di parlare con chiunque del cast.

L’attore ha avuto relazioni con Julia Roberts, Winona Ryder, Greta Scacchi, Juliette Binoche, Sinead O’Connor. Per sei anni è stato con la francese Isabelle Adjani, che ha scaricato via fax quando ha scoperto che era incinta. Ora si è riavvicinato a suo figlio Gabriel.

Day-Lewis viveva a New York con la sua fidanzata e istruttrice di fitness. Lei scoprì che l’attore aveva sposato all’improvviso e in segreto un’altra donna, la sua attuale moglie, Rebecca Miller, figlia dello scrittore Arthur Miller.

Lo zio di Daniel lo definisce ‘un farabutto’, ma attualmente pare conduca una vita tranquilla, senza colpi di testa, con Rebecca e i due figli Ronan and Cashel. E’ cresciuto nella Londra bene, figlio dello scrittore, poeta e professore ad Oxford Cecil Day-Lewis e dell’attrice Jill Balcon. Da subito si mostrò un ribelle, capace di mimare accenti e maniere altrui.

Fu mandato ad una scuola pubblica, dove, bullizzato per essere di una classe superiore ed ebreo, imparò presto a cavarsela, diventando come i suoi tormentatori. Padre assente, made dispotica: Daniel ebbe una adolescenza difficile, si dedicò al taccheggio e alle risse. Il padre morì di cancro a 15 anni e lui, l’anno dopo, prese una overdose di medicine e finì sotto trattamento psichiatrico.

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