domenica 1 gennaio 2017

Hemingway

Barbara Tomasino per Libero Quotidiano
Gertrude Stein la definì la generazione perduta, quella che aveva raggiunto la maggiore età a cavallo della Prima Guerra Mondiale e che ridisegnava i confini della letteratura occidentale con una forza, uno stile, una passione senza eguali. Francis Scott Fitzgerald, la moglie Zelda, John Dos Passos, Henry Miller, John Steinbeck e naturalmente Ernest Hemingway.

Quest' ultimo, genio sregolato e tormentato, aveva un debole - oltre che per l' alcol e le feste sfrenate - per le donne, seduttore impenitente sempre alla ricerca della musa perfetta che all' occorrenza sa farsi amica paziente di fronte ad un vitalismo travolgente e doloroso.

Naomi Wood, giovane scrittrice inglese, ha dato voce alle quattro signore Hemingway con un libro best seller in patria che presto diventerà una serie tv. Quando amavamo Hemingway (Bookme, pp. 319, euro 16,90), narra la vita del Premio Nobel attraverso le donne che gli sono state accanto, quattro figure molto diverse legate da un destino infelice al fianco dell' uomo che era al tempo stesso un amante passionale e un nemico crudele.

Come mai un libro dalla prospettiva delle quattro mogli?
Sono sempre stata attratta dalla sua figura, ma ciò che mi ha colpito di più sono state le lettere d' amore che ha scritto alle moglie e amanti, che mostravano uno stile del tutto differente rispetto ai libri. A quel punto ho voluto sapere tutto di queste quattro donne - Hadley, Pauline, Martha e Mary - a volte, miseramente note come la Signora Hemingway.

Che tipo d' uomo ha scoperto nella corrispondenza privata?
Tanto è noto come scrittore per il suo minimalismo, tanto le sue lettere traboccano di sentimento. Mentre all' esterno consegna un' immagine di machismo e durezza.

Genio e sregolatezza, di certo non poteva far senza le donne.
Come marito è stato al contempo amabile e sgradevole: tenero in certe occasioni, brutale in altre. Si creò un' alchimia tra lui e queste quattro donne, un' attrazione unica, anche perché lui era un vero incantatore.

Hemingway sapeva essere abbietto quando ubriaco e complicato da sobrio: era una persona volubile, umorale, che passava dal calore all' indifferenza in un attimo. Ma era anche un seduttore, aveva carisma e un' energia vitale impressionante. Sapeva sciare, boxare, pescare, amava le corride e i party sfrenati e sapeva come divertirsi.

La prima moglie, Hadley.
Più grande di nove anni, una persona tranquilla e tradizionale che faceva di tutto per compiacerlo. Leggendo Festa mobile si capisce che non ha mai smesso di amarla, ma l' ha lasciata dopo solo cinque anni di matrimonio.



E poi è arrivata la terribile Pauline
Devo essere sincera, Fife è la mia preferita. È sempre stata attaccata dalla stampa, grazie anche al ritratto che ne fa Hemingway in Festa mobile; ma anche se ha saputo dare il peggio di sé, è anche quella che ha raccolto il peggio. La prima amante e la seconda moglie, l' unica morta prima dello scrittore.

Martha Gellhorn, la terza, è l' unica che ha sviluppato una carriera al di là del marito. Una donna bella e indipendente che faceva la reporter di guerra. Un giornalista l' ha descritta come un mix di "selce e acciaio" e forse erano troppo simili, troppo volitivi e testardi, per vivere felicemente insieme.

Se le altre tre mogli hanno qualcosa in comune, questa è la malleabilità, il sapere fare propri i desideri di Ernest.

E infine Mary, che sembra la più fragile, la donna che è stata accanto allo scrittore nel periodo più buio fino alla morte, avvenuta nel 1961.

Non la ritengo una vittima, è stata accanto al suo uomo più a lungo di tutte, ben 17 anni. Il loro matrimonio è stata una combinazione sorprendente, come spesso per Hemingway, di grandi momenti e altri pessimi: safari in Africa, vacanze selvagge con diverse celebrità, ma anche la depressione e la delusione di quegli anni.

Nel Regno Unito il suo libro è diventato un best seller, se l' aspettava?
Mi aspettavo che venisse accolto meglio del mio libro precedente, ma l' attaccamento dei lettori è davvero rinfrancante.

Qual è il suo libro preferito di Hemingway?
Fiesta, il suo primo romanzo, e a seguire Il vecchio e il mare.

Adesso sta scrivendo un libro sul Bauhaus e la Germania degli Anni 20?
Ancora feste, sesso, notti selvagge, alcol e posti incantevoli - questa volta con un bellissimo arredamento.

Cosa sta leggendo in questo momento?
Una meravigliosa raccolta di racconti di Julie Orringer, How to breathe underwater (Come respirare sott' acqua).

In conclusione, la figura di Hemingway risulta più interessante vista dalle mogli?
Volevo raccontare la sua sfera domestica, togliendo la patina di ipermascolinità. E direi che ne è venuto fuori un ritratto stimolante.

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