Barbara Costa per Dagospia
ORIANA FALLACI GLI ADORABILI COVER
È vero che Frank Sinatra pesava nemmeno 60 kg, e 5 solo di pene? E che ce l’aveva così grosso che indossava mutande speciali, per contenerlo, e non darlo tanto a vedere? È l’unico gossip che Oriana Fallaci non mi dice nel suo "Gli Adorabili", appena uscito per Rizzoli, una raccolta di adorabili articoli di gossip mai raccolti prima tranne un paio, che la Fallaci ha scritto per "L’Europeo" dal 1954 al 1959.
Quando non era ancora la Fallaci reporter di guerra celeberrima, ma una giovanissima e decisa “italian journalist in Hollywood” a spiare i divi. E come sono questi divi visti da vicino? Frank Sinatra “è brutto, irascibile, maleducato, e simpaticissimo”. E Sinatra è uno che non ama le ingiustizie: “Una volta ha preso a cazzotti i camerieri di un ristorante che si rifiutavano di servire un nero”. James Dean è “tarchiato, le spalle curve, un provinciale miope che fa il bagno una volta la settimana, se lo fa”.
JAMES DEAN
James Dean è “un misantropo avvelenato dal successo”: ha portato fuori a cena Ursula Andress, le ha fatto notare che mangia “come una bufala!” e lei gli ha tirato addosso il tavolo. Liz Taylor “è convenzionale e limitata”, Yul Brynner “è basso, brutto, calvo, antipatico e ci tiene a essere tale”. Le donne gli muoiono dietro “proprio per questo: il gusto dell’orrido è diffuso”. Però Yul Brynner “è un ottimo attore” che ha fatto la gavetta, anni di teatro “seminudo, coperto solo da brache rosse oro”, e le spettatrici, “sconvolte da eccitata curiosità” bagnavano le sedie. “Ti guarda con certi occhi che ti vien voglia di diventare sua schiava”.
GINA LOLLOBRIGIDA
Audrey Hepburn è “una ex ballerina di fila, da night club, visetto da topo, dal seno appiattito, e denutrita. È alta 1,70, pesa 50 kg, e per mantenere il girovita a 51 cm, mangia solamente carne cruda, vegetali, e prugne bollite”. E Audrey è più ricca degli altri colleghi “perché non paga le astronomiche tasse che pagano gli altri”.
ARTHUR MILLER MARILYN MONROE 1
Nessuno sapeva dove Marilyn Monroe abitasse col terzo marito Arthur Miller, ma la Fallaci sì, “New York, 44 della 57esima Est”, e lo scrive pure, e ci entra pure, “piano 13, sette stanze, in affitto, hanno una guardarobiera, e una governante e cuoca”. Da quando Arthur e Marilyn sono sposati, “sono ingrassati lui 12 kg, lei 14”.
AUDREY HEPBURN
Miei lettori, l’avete inteso: Oriana Fallaci chi, divo di Hollywood, incontra, lo massacra. Chi finisce sotto i suoi tasti, non si salva. Oriana è scorretta, informata, e uncensored. È uncensored perché nei ′50 non lo nasconde, chi è gay e chi no. Uomo o donna. Star assolute. James Dean “ha fatto carriera attraverso le conoscenze”, maschili, su tutte “il produttore Lemuel Ayers. Non c’è cosa che James non fa per lui”. Marlon Brando “ha un inseparabile amico francese che lo accompagna ovunque”. E Marilyn Monroe “ha una esagerata amicizia con Amy, moglie del suo socio Milton Greene”.
ANNA MAGNANI MARLON BRANDO
A Hollywood Oriana incontra la 23enne Sophia Loren alla sua prima trasferta americana. Sophia viaggia con “6 bauli di vestiti, 65 paia di scarpe, 20 cappelli (che non porta mai), 30 bambolotti portafortuna”. A Sophia non è stata insegnata “la sofistication”, e fa brutte figure, “chiama i suoi domestici ‘i miei servi’ ”. Ed ecco le misure della Loren: “97-59-97”. Per certa stampa, femminile, è nient’altro che “una florida contadina”.
Oriana denuda eterne verità: una diva non nasce tale, lo diventa per grazie proprie e per grazia di produttori pigmalioni (va bene se li chiamo così?) che le prendono sotto la loro protezione, e le affidano a stylist, truccatori, press agent, e professionisti che gli insegnano come pensare, parlare, starsi zitte, camminare, sedersi, atteggiarsi, se serve recitare, costruendo un prodotto per sfamare le masse.
INGRID BERGMAN ANTHONY QUINN
Prima del processo di costruzione, la divina Greta Garbo “era grassa e scipita”, Gina Lollobrigida “nessuno la prendeva in considerazione”, e Ava Gardner “era un’ignorantissima contadina del Texas, che parlava solo dialetto, che a 8 anni zappava i campi, e già fumava e bestemmiava”, queste due ultime “abitudini che ha conservato tutta la vita”.
Ava Gardner sillaba per vera la favoletta da altri ideata per lei, per cui deve il successo “a un disinteressato scopritore di talenti” (sì, vabbè), che un giorno “nota le mie foto in vetrina” scattate da “mio cognato” (certo), e “le invia a Hollywood”.
SOPHIA LOREN ANNI 50 (2)
Una diva può anche esser creazione del suo uomo. La Loren non "quaglia" con Gregory Peck, con John Wayne e neppure con Cary Grant non solo perché a Cary Grant piacevano più gli uomini che le donne, ma perché “c’è un uomo italiano che non ammette queste sorte di ipotesi”. È Carlo Ponti. I due si amano clandestinamente, Ponti è sposato, e Sophia a Los Angeles abita castamente “con la sorella Maria”.
YUL BRYNNER 2
Ma c’è Carlo Ponti, sempre, accanto a lei. E Oriana nei ′50 intervista a Parigi Brigitte Bardot, a cui il primo marito Roger Vadim ogni cosa insegna. Brigitte è la capricciosa “figlia di gente ricca, conformista”, “è diventata famosa senza muovere un dito”, ed è costruzione del maschio e paternale Vadim, che la guida in tutto, le spiega tutto, persino che “gli aerei volano perché hanno un motore”, ed è Vadim che “le sceglie i copioni, per contratto”.
JAYNE MANSFIELD SOPHIA LOREN
Come oggi, ognuno se la racconta come gli fa più comodo, ma con la Fallaci caschi male! Ava Gardner mette le corna a Sinatra con vari toreri, tra cui Dominguìn che sposa Maria Bosè ex fidanzata di Walter Chiari da lui tradita con Ava Gardner.
Quando Ava era la signora Sinatra, lo manteneva lei perché lui era finito, sfiatato, e spiantato per gli esosi alimenti da pagare alla moglie cornuta e lasciata per la Gardner. Invece a Joan Collins è toccato sganciarli lei, gli alimenti all’ex marito: un giudice l’ha riconosciuta plurima fedifraga, conclamata, ai danni di un consorte “fedele, e devoto, e che lavava addirittura i piatti”.
SOPHIA LOREN (1)
E pure a Anna Magnani è toccato mantenere l’ex marito. Anna Magnani tiene “nel suo soggiorno la statuina d’oro dell’Oscar, che non si tocca perché porta male”.
A un anno dalla morte di James Dean, arriva questa lettera alla polizia: “Siamo 300 ragazze, fan inconsolabili di James Dean. Il 30 settembre noi ci sceglieremo una scogliera isolata e, al volante delle auto dei nostri genitori, ci getteremo in mare: tutte insieme”. E poi dici che sono gli adolescenti di oggi, quelli problematici!
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