lunedì 27 febbraio 2017

Lo Sherman DD

L'ho raccontata sul CORRIERE della SERA del 18 maggio 2002 

LA STORIA, IL MISTERO DELLO SHERMAN. Scoperto da quattro amici a 24 metri di profondità . Gli americani avevano tentato di riportarlo in superficie senza riuscirci. Finirà  nel museo di Latina 
Trovata in mare l' arma segreta del D-Day 
Carro armato galleggiante Usa sarà  recuperato oggi al largo di Paestum. Eisenhower volle provarlo a Salerno; Esistono solo altri due esemplari dello stesso modello 

DAL NOSTRO INVIATO 

PAESTUM - Un pezzo di storia della Seconda guerra mondiale giace a 24 metri di profondità  nel golfo di Salerno, di fronte alle coste di Paestum. E' un carro armato speciale, un mezzo blindato che gli americani hanno provato a portarsi via senza riuscirci. E' l' arma segreta che nel ' 44 Eisenhower impiegò nel D-Day, durante lo sbarco in Normandia. Pesa 40 tonnellate e oggi viene recuperato con un' operazione eccezionale. Perché si trova lì e come è stato scoperto è una storia straordinaria. Comincia nel ' 91. Quattro amici di Salerno, Paolo, Marcello, Gigi e Agostino, tutti appassionati di immersioni subacquee, scoprirono sul fondo del mare i resti di un velivolo tedesco, uno Junker, forse abbattuto dalle truppe alleate che il 9 settembre 1943 furono protagoniste dello sbarco di Salerno, l' operazione Avalanche. Eccitati dal ritrovamento, i ragazzi passarono un' intera estate a scandagliare le acque alla ricerca di altri relitti. Ebbero la fortuna di trovare anche un mezzo da sbarco e un carro armato americano, uno Sherman, forse caduto da una nave durante le fasi di avvicinamento alla costa. Cominciarono a formarsi la convinzione che il golfo di Salerno fosse un autentico cimitero bellico. Ma all' improvviso una tragedia si abbatté sui quattro amici. Uno di loro, Paolo, durante un' immersione perse la vita. Gli altri, avviliti, abbandonarono le ricerche subacquee. UN MARINAIO - Il destino però sembrava averli legati indissolubilmente ai mezzi bellici affondati, perché nel 1998 un incontro casuale li spinse a ricominciare. Ad Agropoli, 40 chilometri a sud di Salerno, conobbero un vecchio marinaio di nome Peppino. Ascoltarono da lui una storia strana e appassionante. Peppino raccontò che c' era un punto, a poche miglia dalla costa, considerato dai marinai una vera maledizione. Quando gettavano le reti in quello specchio d' acqua, non riuscivano più a tirarle su. Rimanevano aggrappate a qualcosa di misterioso che doveva trovarsi sui fondali. Ci volle tempo, ma alla fine i tre amici furono in grado di individuare il punto esatto di cui parlava il vecchio marinaio. Sotto, a 24 metri di profondità , li aspettava una grande sorpresa. Trovarono un carro armato. Uno strano carro armato. Tutt' intorno era fasciato di gomma, come se fosse posato all' interno di un canotto. E dietro aveva due eliche. Attorno al cannone e al portellone erano impigliate decine di reti strappate ai marinai. NORMANDIA - Consultando un libro di carri armati, i tre subacquei si resero conto di aver scoperto un mezzo anfibio Sherman DD (Duplex drive). Decisero di informarne il Patton Museum di Fort Knox, nel Kentucky. Risposta: impossibile che abbiate trovato uno Sherman DD, perché questi carri non furono usati nello sbarco di Salerno, ma solo nell' invasione della Normandia nel giugno del ' 44. Per convincere gli scettici dirigenti del museo americano, i tre amici filmarono il carro e spedirono la cassetta negli Stati Uniti. Appena videro quelle immagini, gli americani si precipitarono a Salerno. «Non sappiamo come sia finito lì - dissero -, ma effettivamente si tratta di uno Sherman DD. Ne vennero costruite alcune centinaia, tutte sparite. Ne rimangono solo due esemplari, uno in un museo francese e l' altro in un museo inglese. Questo lo vogliamo assolutamente in America». Per portarselo via, due anni fa arriva la nave militare USS Grasp, specializzata in difficili operazioni sottomarine. Gli uomini della Grasp avevano già  recuperato i rottami dell' aereo Twa caduto in mare a New York nel ' 96 subito dopo il decollo, e quelli del velivolo sul quale perse la vita John John Kennedy. Nel golfo di Salerno non furono assistiti dalla buona sorte. Avevano solo quattro giorni di tempo per sollevare il carro. Poi dovevano assolutamente partire per altre missioni. Persero tre giorni a ripulire lo Sherman che era quasi completamente sepolto nella sabbia. Il quarto giorno tentarono il tutto per tutto, ma sbagliarono manovra e rinunciarono all' impresa. ARMA SEGRETA - Nel frattempo a Washington hanno risolto il mistero di quel carro nelle acque del Tirreno. La verità  è saltata fuori da alcune carte ritrovate negli archivi. Esse rivelano un capitolo della Seconda guerra mondiale finora sconosciuto agli storici. Risulta che il generale Dwight Eisenhower (eletto poi presidente degli Stati Uniti) aveva deciso di compiere un esperimento nel golfo di Salerno con uno Sherman DD. Il generale considerava quei carri l' arma segreta da schierare in seguito nell' invasione della Normandia. Mentre il mezzo blindato veniva messo in acqua, una sporgenza della nave aveva lacerato il gommone che gli permetteva di galleggiare. Quattro uomini si erano salvati e uno era affondato con il carro. MUSEO - E lì, sul fondo del mare, questo testimone del nostro recente passato sembrava destinato a rimanere per sempre. Ma ecco entrare in gioco un altro personaggio straordinario. Mario De Pasquale ha creato a Borgo Faiti, in provincia di Latina, il più grande museo europeo di mezzi bellici. Lo ha chiamato «Piano delle orme». Quando un regista deve girare scene di guerra va da lui. Il carro armato che si vede nel film di Benigni «La vita è bella» è uno Sherman preso a prestito da De Pasquale. E' lo stesso che compare anche nel film «Il paziente inglese». Alcuni dei suoi tesori De Pasquale li ha recuperati in mare. Come il caccia americano Curtiss P40L, sul quale il pilota Michael Mauritz volava al largo di Anzio nel ' 44. A causa di un' avaria ammarò, salvandosi con un gommone. Nel ' 98 è venuto a rivedere il suo aereo mentre lo ripescavano 54 anni dopo. Appena ha saputo la storia dello Sherman DD, De Pasquale si è messo in testa di strapparlo al mare per il suo museo. Ha trovato una ditta napoletana disposta, in cambio di 20 mila euro, a compiere l' impresa con un pontone enorme. Nei giorni scorsi i subacquei hanno lavorato attorno al relitto. Lo hanno imbracato con le catene. E oggi il vecchio carro ritorna a galla. Se tutto va bene, in serata lo Sherman sarà  caricato su un grande carrello e trasferito nel museo di Latina. «Va prima lavato a fondo con acqua dolce - spiega la direttrice del museo, Alda Dalzini -. La patina di sale che lo ricopre dev' essere perfettamente rimossa. Dopo lo smonteremo pezzo per pezzo. Ogni singolo ingranaggio, anche la più piccola vite, tutto sarà  trattato con oli speciali. Alla fine il carro sarà  rimontato e sembrerà  praticamente nuovo. Rimetteremo in funzione perfino il motore». Marco Nese 

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