domenica 26 febbraio 2017

Le Kessler

Vita, successi e amori famosi:
Alice e Ellen Kessler, le gambe più amate della tv compiono 80 anni

Ad agosto spegneranno 80 candeline. E hanno promesso di rimanere insieme fino alla fine. Storia delle gemelle tedesche che incantarono l’Italia dagli anni ‘60 in poi. Con i capelli biondi, le gambe lunghe e il loro «Da-da-umpa»



Anche i sogni invecchiano. E forse nessuno più di loro ha incarnato il sogno degli italiani. Con quelle gambe lunghe, i biondi capelli e il fascino delle straniere, ammaliavano gli uomini. Ma l’elegante leggerezza delle due stangone tedesche incantava anche le donne. Erano le gemelle Kessler, regine della tv. Il tempo è passato anche per loro: fra un paio di mesi, il 20 agosto, Alice ed Ellen compiranno 80 anni. Ma non ci pensano e se la godono ancora. A febbraio sono andate in vacanza in Florida e sono tornate all’inizio di maggio, dirette a Vienna, dove fino al 3 luglio sono protagoniste di un musical scritto da Udo Jurgens.
«Il ballo ci ha salvate»
«Invecchiare è normale - dicono - e l’età che avanza non ci fa paura». Il fisico è ancora giovanile, tenuto in forma con 40 minuti di esercizi ginnici ogni santo giorno. Se poi dovesse accadere il disastro, se una delle due fosse colpita da una malattia inguaribile, l’altra la aiuterebbe ad andarsene senza traumi. Un patto tra loro messo per iscritto sull’eutanasia, la dolce morte. Sono nate nel 1936 a Nerchau, una cittadina che a quel tempo si trovava nella Germania dell’Est. Da bambine frequentarono scuole di danza e non se la passavano tanto bene. «Mancava il cibo - hanno raccontato - e i nostri genitori ci dicevano di stare sempre zitte perché le spie erano dappertutto e portavano via le persone». Fortuna che i sovietici amavano la danza classica e le due giovani ballerine ebbero il permesso di andare a esibirsi nella Germania Ovest, a Dusseldorf e poi a Parigi. «Avevamo 15 anni - ricordano -, e per la prima volta abbiamo visto la frutta. Era un’altra vita rispetto alla miseria che avevamo vissuto all’Est. Ci si poteva sedere al ristorante e ordinare una fetta carne. Per noi era qualcosa di incredibile». 

L’Italia e il successo
Il grande successo arriva a 25 anni, quando approdano in Italia. Atterrarono il 16 gennaio 1961, proprio il primo giorno in cui apriva l’aeroporto di Fiumicino. Quel genio della tv che è stato Ettore Bernabei intuì che poteva fare di loro un mito. Erano belle, luminose, ma avevano anche l’aspetto delle ragazze pulite, perbene. Le ingaggiò obbligandole a esibirsi con le gambe velate da pesanti calze. Non si doveva vedere la pelle. Si racconta che nei corridoi di via Teulada si aggirasse un signore che controllava i costumi di scena delle gemelle e leggeva i copioni alla ricerca di eventuali aspetti scabrosi. Nessuno sapeva chi fosse, lo chiamavano «l’uomo delle mutande» e si sussurrava che fosse un incaricato del Vaticano. Fu un successo immediato con un programma che si chiamava “Giardino d’inverno”, regia di Antonello Falqui, l’orchestra diretta dal maestro Gorni Kramer e le coreografie di Don Lurio. Ennio Flaiano definì le gemelle: «Due paia di gambe con una testa sola». Diventarono il simbolo di un’Italia bramosa di allegria, piena di vitalità e ricca di fiducia nel futuro. Alice ed Ellen si rivelarono anche brave cantanti e lanciarono motivi orecchiabili dal titolo “Concertino” e “Pollo e champagne”. «Oh, dimmi di sì/ andiamo ancora al Bois de Boulogne/ ceniamo ancora con del pollo e champagne». Danzavano leggere, disinvolte, senza mosse audaci, un’esibizione per famiglie raccolte sui divani. C’era solo la Rai e le guardavano in 20 milioni. Risultarono così gradite al pubblico che si guadagnarono un ruolo di protagoniste anche l’anno successivo nella trasmissione “Studio Uno”. Il programma si apriva con le Kessler alte, statuarie, fasciate da bianchi piumaggi che cantavano “Da-da-umpa”, diventato famosissimo. «Hello boys/ traversando tutto l’Illinois/ valicando il Tennessee/ senza indugio fino a qui». Ormai erano una presenza stabile in tv, dove lanciarono un altro motivo col quale fecero ancora centro: “La notte è piccola”. Si accorse di loro la pubblicità, un noto marchio di calze le ingaggiò per Carosello. Con le loro gambe dovevano convincere le donne a comprare quel tipo di calze, ma la Rai impose che le calze pubblicizzate fossero di nylon scuro. Nel programma sull’Odissea il regista Falqui trasforma in sirene le gemelle tedesche, alle quali offrono anche ruoli nel cinema e a teatro, dove brillano nelle commedie musicali di Garinei e Giovannini.
Gli anni Settanta, e Playboy
Alice ed Ellen sono due star che trasformano in oro quello che toccano. Per tutti gli anni Settanta sono le showgirl più amate. Alla vigilia dei 40 anni tradiscono la loro immagine di signorine pudiche e accettano di posare, in atteggiamenti abbastanza castigati, per l’edizione italiana di Playboy. Dopo aver preso parte a “Palcoscenico”, nel 1980, e allo spettacolo “Al Paradise”, nel 1983, si rendono conto che non sono più ragazzine e i tempi sono cambiati, la concorrenza in tv è sempre più agguerrita e così, nella seconda metà degli anni Ottanta, le gemelle tornano a lavorare in Germania e si stabiliscono a Monaco di Baviera. Ma ogni tanto tornano. Nel 1989, eccole di nuovo con “Una rotonda sul mare”. Nel 2004 prendono parte a “Super Ciro”, un programma divertente su Italia 1 e lanciano un altro motivetto orecchiabile: “Quelli belli come noi”. Tra il 2010 e il 2011, le troviamo su Canale 5 nello show musicale “Io canto” e su Raiuno nel programma “I soliti ignoti”. Sempre nel 2011 il regista Giancarlo Sepe ne fa le protagoniste del musical “Dr Jekyll e Mr Hyde”. In Italia ci tornano, hanno anche una casa a Roma, ma non ci restano molto. Dicono di aver nostalgia dell’Italia «semplice che abbiamo trovato all’inizio, è diventata un Paese schiavo della burocrazia che rende tutto difficile». Non gradiscono nemmeno le tasse italiane: «Troppo alte, i tedeschi pagano molto meno».
Gli amori illustri
Ora, a 80 anni, volendo fare un bilancio, quelle di Alice ed Ellen sono due vite da favola, le vite di due donne che si comportano come fossero una persona sola. Allo scadere del 60 anni scrissero un libro dal titolo illuminante: “1+1= 1”. Sempre insieme, sempre unite, per essere più forti e determinate. «Abbiamo fatto una scelta - raccontano - niente matrimonio e niente figli, e non siamo pentite». Niente matrimonio, ma uomini sì. A 17 anni Ellen visse una notte d’amore a Parigi con l’attore americano Burt Lancaster. Difficile distinguerle, tanto sono simili, comunque Ellen è fra le due la più vivace, la più chiacchierona. E’ stata per 20 anni la compagna dell’attore Umberto Orsini. Lo piantò di colpo il giorno in cui scoprì che lui corteggiava un’altra donna. Lo ha definito «un vanitoso con il vizio delle scappatelle». Alice invece passò 4 anni con l’attore Enrico Maria Salerno. Ma non nasconde di aver avuto altri amori. Dice che se la sorella ha passato 20 anni con Umberto Orsini, lei ha «cambiato 20 uomini in un anno». I politici italiani le ammiravano. Una volta Aldo Moro bussò al loro camerino al teatro Sistina. «Ci riempì di complimenti». Giulio Andreotti invece lo incontrarono a Bonn. «Parlò con noi a lungo. Ogni tanto i suoi collaboratori gli ricordavano: Presidente, dobbiamo andare, ha un impegno. Ma lui non gli dava retta. Alla fine, nel salutarci, disse che dovevamo andarlo a trovare a Fiuggi. Promise che la moglie avrebbe cucinato qualcosa di buono per noi».

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