Non avrei mai pensato di poter condividere le parole del comunista ortodosso Marco Rizzo. Ma come dargli torto?
«Fedez è il nulla - dice Rizzo -. E con il ddl Zan la sinistra confonde i diritti con i suoi desideri. Ma se vogliamo dirla tutta, la mutazione genetica della sinistra italiana inizia negli anni Settanta, con l'avvento del femminismo e dell'ecologismo da salotto. Nel nome dei diritti civili hanno buttato a mare i diritti sociali: il lavoro, la casa, la salute, la scuola».
Insomma, la sinistra secondo Rizzo ha abbandonato le cose serie che costano fatica, idee, impegno e soldi e si è buttata sulla fuffa
dei diritti civili che non costano niente ma fanno audience.
"Il concerto del primo maggio? Cominciamo notando un fatto sconvolgente: in piazza San Giovanni c'era un palco del sindacato confederale sponsorizzato da Eni e Banca Intesa. Rendiamoci conto. Dopo quello che ho visto, non venitemi a dire che la Cgil è di sinistra».
Ma Fedez è stato applaudito dal Pd. «L' ho detto e lo ripeto: la battaglia per i diritti civili è un'arma di distrazione di massa per coprire le nefandezze compiute sui diritti sociali. Il Pd si è ridotto ad essere una riedizione del partito radicale, che si batte per i diritti gay ma poi cancella l' articolo 18 e le conquiste dei lavoratori del dopoguerra».
E se il ddl Zan viene approvato?
«Io mi sono sempre impegnato a combattere l'utero in affitto: una pratica nazista, degna del dottor Mengele. Mi hanno massacrato per questo, ma continuerò a rivendicare questa battaglia. La voglia di avere un figlio è un desiderio: e i desideri non sono diritti. Specialmente quando consistono nello strappare figli alle madri povere del terzo mondo, per essere venduti su un catalogo, come fossero una merce. Se passa il ddl Zan potrei essere punito. È una legge costrittiva. Io rivendico il mio diritto di esprimere un'opinione supportata da fatti. I signori della sinistra rivendicano dei desideri che finiscono per mercificare il corpo delle donne. E io dovrei essere punito al posto loro? Senza contare che in quel disegno di legge ci sono altre follie come la definizione del sesso. Mi sveglio una mattina e decido che sono una donna, e posso usufruire delle quote rosa? È il mondo al contrario. È un mondo in cui sul palco della festa dei lavoratori ci sono rapper miliardari che vendono lo smalto per unghie agli uomini. Basta, io di questo andazzo non ne posso più. E' l'ideologia gender, un’ideologia piegata al consumo. Ci sono dati statistici oggettivi: due single presi separati consumano più di una coppia sotto lo stesso tetto. Ho amici che hanno la crema per le rughe, il copriocchiaie, quella per le mani e quella per i piedi e via di seguito. La confusione sessuale di oggi risponde a una precisa logica di mercato, prima ancora che ideologica».
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