domenica 17 marzo 2024

POETI

 Qualcuno disse che la lettura di Dante Alighieri dovrebbe scoraggiare la scrittura di poesie. Il Sommo Poeta è talmente inarrivabile che chiunque, al suo cospetto, dovrebbe capire che è meglio lasciar perdere. Io potrei aggiungere, per venire più vicino a noi, la lettura di Andrea Zanzotto. Se oggi in Italia abbiamo un milione di inutili poeti viventi lo dobbiamo prima di tutto all’ignoranza: si vergognerebbero della loro pochezza, e tacerebbero, se davvero leggessero i grandi. Nel teatro contemporaneo la funzione dissuasiva di Dante e Zanzotto compete ad Antonio Rezza.

Vedere Rezza a teatro (io ho visto “Hybris” all’Ariosto di Reggio Emilia) dovrebbe sconsigliare a chiunque la stesura di testi teatrali e la recitazione dei medesimi. Rezza può piacere o non piacere (a me, per esempio, vedere sul palco un uomo nudo non piace) ma se non sei completamente ottuso capisci subito l’irraggiungibilità del suo stare in scena. Sia lodato in Antonio Rezza l’uomo di teatro che libera dalla tentazione di fare teatro.

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