domenica 10 marzo 2024

CITTADINANZA

Spesso dicono le cose per evidente timore di essere redarguiti e giudicati out dalla pubblica opinione che peraltro coincide con i sette o otto figli di spazzacamini e venditori ambulanti di arance dai quali discendono e con i quali si scambiano messaggi telematici di augurio di compleanno e buone feste di inizio anno.

Adesso va per la maggiore “si è italiana, perché è italiana, così c’è scritto nei documenti”. Dunque sarebbe la documentazione burocratica che ti fa italiano. Si è italiani perché il potere ha deciso che ti elegge italiano. L’imbecille non si avvede allora che se il potere decide, può allora negare che tu sia italiano.Sei quello che sei perché un sistema statale di potere stabilisce cosa puoi essere. Una bella prova di asservimento. E in effetti è così. Il coglione di senso comune associa la cittadinanza, che è un atto del tutto artificiale e giuridico con la trasformazione della propria anima in qualcosa di sostanziale. Io sono ligure del ponente. Ho vissuto 50 anni in Lombardia e mai sarò lombardo, anche se nei documenti c’è scritto che risiedo a milano. E’ gente strutturalmente diversa da me. Io sono ligure e riconosco un mio simile e molto più raramente un mio pari da un accento,da un modo di guardare,dall’intuizione che di fronte a qualcosa reagirà in un certo modo. Solo pochi, solo quelli che da mille anni hanno respirato la stessa aria e combattuto le stesse battaglie. 

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