Una delle caratteristiche più specifiche dei regimi totalitari, come bene mise in evidenza Annah Arendt, è la necessità assoluta di mobilitare in continuazione le masse, oltre il limite del ridicolo, basta vedere la battaglia del grano di mussoliniana memoria o la zafra popular castrista; nel tragico la notte dei cristalli, la rivoluzione culturale cinese, l'eliminazione dei kulaki in Russia. Più in generale il clima sistematico di allarme, a causa di nemici oscuri e potenti che attentano alla vita e alla tranquillità del popolo. La contiguità, anzi la fratellenza dei sistemi democratici, con quelli nazisti, comunisti maoisti e castristi è evidente, in questo bisogno dell'élite dominante di creare una mobilitazione permanente. Che cosa è una mobilitazione di massa? Un allarme collettivo per far fronte ad una emergenza. In Italia forse più altrove non c'è stato giorno che i regnanti non abbiano con i loro mezzi di propaganda di massa agitato un'emergenza. Ricordo le più buffe a Milano, quelle contro lo smog a cui si reagiva con le domeniche a piedi. Ma ce ne sono centinaia. Finché avremo democrazia avremo tutte le emozionanti emergenze che servono. Dal buco nell'ozono al buco di culo da salvare, dal clima afoso da cui difendersi all'emergenza razzismo.
Alfredo Morosetti
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