giovedì 17 ottobre 2024

INQUISIZIONE

 LA SANTA INQUISIZIONE

Fra le frasi fatte che vanno per la maggiore vi è "La storia la scrivono i vincitori". E' talmente vera da essere banale. Ma ad essa manca una chiosa essenziale, quella per cui i vinti finiscono per credere alla vulgata che propinano loro i vincitori.
Un esempio lampante? La demonizzazione della Santa Inquisizione. Non c'è giornalistucolo che, come qualsiasi centralinista e ragioniere del resto, solo al nominarla non sprizzi sdegno e non invochi la maledizioni liberali su di essa. E' il punto di vista del vincitore. Ci sono persino preti che al nominarla abbassano il capo e sembrano invocare il perdono. Il perdono di che? Di avere perso, se fossero cazzuti, ma in realtà perché si sono accodati all'idea che fosse cosa malvagia. Della persecuzione, invece, dei 'papisti', fatta dal re d'Inghilterra, dai principi tedeschi, dai borgomastri delle città Svizzere, con migliaia di esecuzioni per i non allineati e, di conserva, la strage, la vera strage, di presunte streghe portata avanti dai responsabili dell'ordine pubblico nei territori passati alla Riforma, silenzio assoluto. La strana dimenticanza, persino statistica, per cui sia in Spagna che in Italia non furono mai più di qualche decina le donne, delle migliaia denunciate dalla superstizione popolare di stregoneria, e in base ad essa processate e condannate solo quelle alle quali era accertata un' attività di veneficio e di procurato aborto. Si supponeva che la più parte delle accusate dalla superstizione popolare fossero al massimo delle povere isteriche se non delle vecchie pazze.
Eppure se vediamo la Santa Inquisizione nel contesto storico con le finalità per cui nasceva, non possiamo non dire che fosse cosa giusta e buona. Quale era il contesto storico in cui fu necessario il ricorso sistematico in Spagna alla Santa Inquisizione? La dissoluzione, nel secolo XVI, dell'universalitas medioevalis, ovvero della centralità del momento religioso nel determinare il sentimento e il pensiero comune dei popoli europei. Le cause dell'affermarsi della Riforma sono molteplici, mentre il suo trionfo è imputabile ad una sola ragione: l'appoggio incondizionato che riformatori ottennero da monarchi, principi, capi di stato di repubbliche borghesi, come l'Olanda e la Svizzera. Come mai? Perché per la prima volta, dalla caduta dell'Impero romano, era possibile fare dello Stato un idolo dotato di poteri luciferini, ovvero infiniti, come sarebbero quelli di Dio. Economia monetaria e le nuove armi da fuoco permettevano ai singoli sovrani di potere fare a meno di qualsiasi compartecipazione alla gestione del potere e dunque di dover ascoltare e patteggiare con signori feudali, vescovi, abati. Lo stato sarebbe stato tutto, secondo il principio, oggi pienamente realizzato, del tutto nello Stato, nulla fuori di esso. Il potere assoluto del monarca era reso possibile dal monopolio di una forza militare soverchiante e condizionata soltanto dal poter permettersi di pagare una fanteria mercenaria. Di contro, il potere spirituale, ossia la facoltà di dire e di imporre cosa è bene cosa male, diveniva altrettanto subordinato alla volontà del principe, e la religione dunque una branchia o un ufficio dello stato, come materialmente è stato in tutti paesi riformati, dall'Inghilterra, ai principati tedeschi, ai paesi scandinavi, dove la religione luterana è religione di stato con ministri formati e pagati dallo Stato.
La Spagna e con essa l'Italia lottò per due secoli contro questo processo luciferino. Ne uscì travolta sia sul piano militare, nonostante le vittorie, sia su quello economico, risultando svenata delle sue immense ricchezze, sia su quello culturale risultando accantonata, come lo fu l'Italia, di ogni influenza sulle tendenze filosofiche, letterarie, artistiche che finirono col far prevalere la visione puritano illuminista del sapere, divenuta dominante in Europa persino in paesi rimasti formalmente cattolici.
In questa battaglia epocale di due secoli, il Cinquecento e il Seicento, l'Inquisizione, e non solo quella spagnola, ebbe un ruolo fondamentale nel condurre una battaglia analoga a quella che tercios combattevano in tutta Europa contro gli stati eretici. Il suo ambito fu quello di tenere ferma l'unità spirituale dei paesi che combattevano contro lo Stato assoluto e la creazione di un potere terreno senza limiti, come era avvenuto nell'orrenda Inghilterra, nei principati della Germania del nord, e stava avvenendo nelle Fiandre, ovvero l'attuale Olanda.
A quel tempo, l'idea che la persona si componesse di una parte invisibile destinata all'immortalità ed una visibile perché corporea e dunque transeunte era opinione pressoché universale, sebbene oggi di fatto incomprensibile e dunque esclusa dalle chiavi interpretative con le quali si spiegano i fenomeni storici. Eppure la certezza di essere destinati all'eternità era talmente forte e radicata che soltanto essa può spiegare come fosse stato possibile che alcuni uomini affrontassero la morte - e che morte - pur di non rinnegare determinate certezze e punti di vista con i quali pensavano si aprissero le porte per essere accolti in seno a Dio. Dunque l'eresia non era affatto una questione di opinioni, ma una questione di vita e di morte sia per chi giudicava dell'ortodossia sia per chi persisteva nelle credenze ereticali. E questo spiega il giusto terrore del diffondersi dell'eresia, perché essa avrebbe generato uomini risoluti a morire pur di non rinnegare le proprie credenze e, di conseguenza, pronti a battersi con ogni mezzo contro l'ortodossia. In poche parole, l'eresia portava alla guerra civile, come era successo in Germania, in Inghilterra e come il caso della Francia rendeva drammaticamente certa la cosa, quando il diffondersi nel suo sud del calvinismo portò alla formazione di due eserciti che si batterono in campo aperto e che si risolsero ad una soluzione di compromesso grazie allo sfacciato opportunismo di un potenziale re che rinnegò il suo partito eretico, per farsi cattolico, in cambio appunto della corona.
Dunque l'Inquisizione operava per mantenere la pace, ma anche la possibilità di salvarsi l'anima, dei popoli che restavano fedeli al Cristianesimo che aveva generato la società medioevale, quello cattolico, con tutta la sua dogmatica teologica, lottando per impedire il disgregarsi definitivo di una civilizzazione universalista che stava per essere sommersa da una particolarista ed esclusivista, come lo fu quella generata dagli stati europei passati alla Riforma.
C'è da domandarsi, se la Grande Armada fosse riuscita a sbarcare i suoi tercios in Inghilterra e a vincere nelle Fiandre, ci sarebbe stata la Rivoluzione francese, la Prima Guerra mondiale, la Rivoluzione russa, la Seconda Guerra mondiale e, infine, la dissoluzione della civiltà europea alla quale stiamo assistendo?

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