mercoledì 24 luglio 2024

POTERE INVASIVO

 <<Nel giro di pochi anni il potere dominante è, come cancro, entrato nella vita quotidiana di tutti. Non c‘è ambito ove non pretenda di entrare e stabilire cosa è giusto e sbagliato. Tutto è sotto tutela, persino le parole usate e le idee a cui ritenete desiderabile attenervi. Il processo di insettizzazione è ormai arrivato a livelli implacabili, ma quello che stupisce è che l’uomo qualunque non se ne avvede, non si avvede che il suo posto nel mondo è ormai analogo a quello di una termite, di una formica, di un’ ape. Immagina che il mondo faccia passi avanti e che ogni ritrovato tecnologico sia predisposto a rendergli la vita sempre migliore. Certo un’ape ben curata e ben pasciuta, e magari collegata on-line con la centrale dell’alveare, farà una vita molto migliore di un’ape dentro un alveare scombinato e governato da Regina un po’ bagascia, ma sarà sempre una vita da ape, cioè una vita senza identità, non diversa da quella di una cellula di un corpo biologico.

Lo stupore di fronte a questa evidenza, ovvero del fatto che agli uomini viene tolta l’anima, ossia la facoltà di stabilire da sé il vero e il falso, il buono e il cattivo, l’utile e l’inutile e, in base a tutto questo, come conseguenza implicita, che lo scopo della vita non può essere l’esistenza biologica in quanto tale, ma la domanda sul senso finale delle cose e non certo quale potrebbe essere la società perfetta, oggi principale struggimento dell’uomo qualunque, può essere lenito dalla semplice osservazione dei principali fatti che si sono succeduti in questi tre ultimi anni. La grande vicenda Covid ha mostrato - e forse questo era il vero test che rendeva sensata la faccenda - che almeno il 90% della gente non è in grado di compiere operazioni intellettuali astratte che possono contraddire i dictat del potere. Non può, forse per ragioni psicologiche prima che ancora che logiche, prendere dei semplici ed evidenti dati quantitativi e in base ai risultati trarre conclusioni che non sono il linea con quanto gli viene suggerito di concludere da parte del potere. L’evidenza dello scarto fra come è stata presentata la grande peste e i fatti o i casi reali in cui si è concretizzata è talmente enorme che non è possibile accusare di mongolismo chi non la vede. Non la può vedere perchè non ha risorse spirituali sufficienti per affermare la verità della propria anima contro quella che è l’anima collettiva, ovvero l’immagine pubblica dell’anima, quella voluta dal potere. Dunque oggi il potere sa per certo che almeno il 90% non disubbidirà mai, perché non ha il coraggio di seguire il proprio pensiero. Anzi ritiene che avere idee e magari condurre indagini che mettono in discussione la versione del Grande Fratello sia qualcosa di simile ad un reato.
Dopo il gioco linguistico della grande pestilenza, oggi s’insiste sul clima e in particolare sul grande calore. E’ interessante perché anche questo è evidentemente un test. Si testa se, di fronte ai dictat del potere, la qualunque è in grado di aderire ad essi persino a discapito non di ragionamenti, ma a fronte della percezione sensibile del suo stesso corpo. La qualunque, a quanto sembra, se il potere gli dice che c’è un calore inverosimile,mai prodottosi prima, ne conviene che un caldo così mai sentito prima. Dunque il potere sa che in caso di bisogno avrà a disposizione una grossa fetta di sudditi pronti a sudare al polo Nord e a gelare nel Sahara. Sa dunque che a chiudere il cerchio non ci vuole molto e che presto la Ue, ma anche la Repubblica popolare cinese o gli Usa, potranno ribattezzare se stessi come Repubbliche orwelliane riunite. Certo quando si arriverà alla chiusura del cerchio,il mondo imploderà perché alla fine nemmeno alle api regine o alle termiti sovrane piacerà o troverà ragione per vivere da insetto e tutto sprofonderà in caos apocalittico mortale.
Resta quel dieci percento che ha avuto più spirito che paura, forse riuscirà, nel frattempo, a costruire l’arca.>> Alfredo Morosetti

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