giovedì 25 maggio 2017

Bandi appalto

Marco Nese per corriere.it
Se in una gara d’appalto un’azienda promette quasi il 50 per cento di sconto, nessun concorrente è in grado di competere. Ma è proprio quello che sta succedendo in un appalto del Ministero della Difesa. La ditta Dsv-Saima ha presentato un’offerta del 45,31 per cento di sconto sulle quote indicate nel cosiddetto “disciplinare di gara”. 
Al dicastero della Difesa conoscono bene la Dsv-Saima, perché questa società detiene un record davvero strabiliante: da almeno una quindicina d’anni non ha rivali e vince regolarmente tutte le gare.
Fino a qualche anno fa concorrevano varie aziende per aggiudicarsi gli appalti della Difesa. Ci provava anche l’Alitalia. Ma siccome gli incarichi se li aggiudicava sempre la Dsv-Saima, i concorrenti si sono stufati e hanno abbandonato la competizione. L’unica società di trasporti che resiste in una sorta di braccio di ferro è la milanese Jas. Ma nella sua proposta di sconto ha offerto solo il 7,55 per cento. Comparato col 45,31 della Saima non c’è partita.
L’attuale bando di gara è stato pubblicato in data 3 aprile 2017. Lo ha emanato Commiservizi, la direzione generale che gestisce acquisti e assistenza di ogni tipo per le Forze armate. L’appalto prevede di assegnare a una società esterna l’incarico di trasportare per i prossimi 4 anni tutti i rifornimenti necessari ai reparti di militari italiani che sono insediati in varie zone all’estero, in particolare in Iraq e in Afghanistan. 
I dettagli dell’appalto sono elencati in 29 cartelle dove viene spiegato che il servizio richiesto comprende il trasporto di jeep, mezzi blindati, armi, ma anche prefabbricati, generi alimentari e materiale classificato. L’azienda che si aggiudicherà la gara non dovrà superare la spesa di 16 milioni e 363.636,36 euro più Iva per l’anno 2018. E’ previsto il rinnovo dell’accordo per altri 3 anni per un totale che supera i 66 milioni di euro. 
La Dsv-Saima si è subito fatta avanti. Stavolta però, quando si sono ritrovata sotto gli occhi la documentazione, gli stessi committenti sono stati assaliti dai dubbi. Qualcosa non quadrava. E hanno sospeso la gara per valutare se l’eccessiva promessa di sconto contempla anomalie.
Si vuole chiarire come è possibile per la Dsv-Saima svolgere il suo compito praticando condizioni così favorevoli ma realizzando al tempo stesso guadagni. I trasporti pesanti chiesti nella gara d’appalto sono effettuati con enormi aerei cargo Ilyushin e Antonov, presi in affitto.
Un cargo Ilyushin 76 consuma carburante per poco più di 7 mila euro all’ora. Applicando uno sconto del 45,31 per cento, la Dsv-Saima incasserebbe circa 4000 euro, con una notevole perdita, che diventerebbe ancora più ampia se si considera il costo per l’affitto dell’aereo.  
Come finirà? La commissione potrebbe anche decidere che l’offerta della Dsv-Saima non presenta alcuna anomalia e assegnare tranquillamente l’appalto. Con l’inevitabile reazione della concorrente Jas.
Non sarebbe la prima volta che le due società si scontrano davanti alla magistratura. Quattro anni fa, la Difesa lanciò un appalto per trasporto navale. La Saima aveva preso in affitto due vecchie navi, l’Altinia e la Maior. Vinse la gara. Ma la Jas fece ricorso sostenendo che il dispositivo d’appalto era stato concepito proprio su misura per le caratteristiche di quelle due navi. La Saima non fece una piega. Però le andò male: la nave Altinia si incendiò mentre navigava nel golfo di Aden con una carico di blindati Lince. 
La storia si potrebbe ripetere perché è in corso anche una gara per il trasporto navale che scade il 29 maggio. E di nuovo le ditte concorrenti insorgono: ritengono che i dati dell’appalto corrispondono precisamente alle navi affittate dalla Dsv-Saima.

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