mercoledì 3 gennaio 2018

Tom Wolfe

Alexandre Devecchio per Le Figaro / LENA, Leading European Newspaper Alliance pubblicato da la Repubblica

È uno dei più importanti scrittori viventi. Forse il più grande "scrittore francese" contemporaneo, tanto la sua opera è impregnata di quelle di Zola e Balzac. Il progetto dell' autore delle Illusioni perdute era di identificare le "specie sociali" dell' epoca, «scrivere la storia dimenticata da tanti storici, quella dei costumi».

E nello stesso modo Tom Wolfe, inventore del New Journalism, è l' etnologo delle tribù postmoderne: gli astronauti ( La stoffa giusta, 1979), i golden boys di Wall Street ( Il falò delle vanità, 1987), gli studenti decadenti delle grandi università ( Io sono Charlotte Simmons, 2004).

Vestirsi di bianco, come fa sempre, è un diversivo. Un modo per distrarre l' attenzione e non dover parlare troppo della propria arte o di se stesso. Alla psicologia e alle spiegazioni testuali Wolfe ha sempre preferito i fatti e le lunghe descrizioni, ma, a 86 anni, il dandy reazionario non ha più niente da perdere e non si sottrae a nessun argomento. Il fenomeno Harvey Weinstein - con le sue conseguenze - potrebbe essere, secondo lui, «la più grande farsa del Ventunesimo secolo».

In uno dei suoi libri, "Radical Chic", lei fustiga il politicamente corretto, la sinistra intellettuale, la tirannia delle minoranzeL' elezione di Donald Trump è una conseguenza di quel politicamente corretto?
«In quel reportage, inizialmente pubblicato nel giugno 1970 sul New York Magazine, descrivevo una serata organizzata il 14 gennaio precedente dal compositore Leonard Bernstein nel suo appartamento di tredici stanze con terrazzo, distribuito su due piani. Lo scopo della festa era una raccolta fondi per l' organizzazione Black Panther


Gli ospiti si erano premurati di assumere dei domestici bianchi per non urtare la sensibilità delle Panthers. Il politicamente corretto, da me soprannominato PC - che sta per "polizia cittadina" - è nato dall' idea marxista che tutto quello che separa socialmente gli esseri umani deve essere bandito per evitare il predominio di un gruppo sociale su un altro.

In seguito, ironicamente, il politicamente corretto è diventato uno strumento delle "classi dominanti", l' idea di un comportamento appropriato per mascherare meglio il loro "predominio sociale" e mettersi la coscienza a posto. A poco a poco, il politicamente corretto è perfino diventato un marcatore di questo "predominio" e uno strumento di controllo sociale, un modo di distinguersi dai "bifolchi" e di censurarli, di delegittimare la loro visione del mondo in nome della morale.

Ormai la gente deve fare attenzione a quello che dice. E va di male in peggio, specialmente nelle università. La forza di Trump nasce probabilmente dall' aver rotto con questa cappa di piombo. Per esempio, la gente molto ricca in genere tiene un profilo basso mentre lui se ne vanta. Suppongo che una parte degli elettori preferisca questo all' ipocrisia dei politici conformisti».
  
Nella sua opera, la posizione sociale è la chiave principale per la comprensione del mondo. Il voto per Trump è il voto di quelli che non hanno o non hanno più una posizione sociale o di quelli la cui posizione sociale è stata disprezzata?
«Attraverso Radical Chic descrivevo l' emergere di quella che oggi chiameremmo la "gauche caviar" o il "progressismo da limousine", vale a dire una sinistra che si è ampiamente liberata di qualsiasi empatia per la classe operaia americana.

Una sinistra che adora l' arte contemporanea, si identifica in cause esotiche e nella sofferenza delle minoranze ma disprezza i rednecks (bifolchi ndr) dell' Ohio. Certi americani hanno avuto la sensazione che il partito democratico fosse così impegnato a fare qualsiasi cosa per sedurre le diverse minoranze da arrivare a trascurare una parte considerevole della popolazione.

In pratica quella parte operaia della popolazione che, storicamente, ha sempre costituito il midollo del partito democratico. Durante queste elezioni l' aristocrazia democratica ha deciso di favorire una coalizione di minoranze e di escludere dalle sue preoccupazioni la classe operaia bianca. E a Donald Trump è bastato chinarsi a raccogliere tutti quegli elettori e convogliarli sulla sua candidatura».


Che considerazioni le ispirano l'affare Weinstein e la polemica #MeToo?
«Nessuno si prende la briga di definire correttamente cosa si intende per aggressione sessuale. È una categoria estremamente sommaria che va dal tentato stupro alla semplice attrazione, e da questa confusione nascono tutti gli eccessi. Sono diviso tra lo spavento, come cittadino, e il divertimento, come romanziere, per questa meravigliosa commedia umana. Se continua di questo passo, questa storia può diventare la più grossa farsa del Ventunesimo secolo. Sulla stampa, ancora adesso sul New York Post e sul New York Times, ci sono articoli in prima pagina con titoli a caratteri cubitali.
Oggi qualsiasi uomo dedichi qualsiasi sorta di attenzioni a qualsiasi donna, per esempio sul posto di lavoro, diventa un "predatore". Da quando è scoppiato il caso Weinstein, sento dappertutto uomini che dicono alle giovani donne che frequentano "non dovrei farmi vedere con te in questo o quel posto", "lavoriamo nella stessa impresa e sono in una posizione più alta della tua, farebbe una pessima impressione". Ormai gli uomini si preoccupano perché trovano attraenti certe donne. Improvvisamente ci ritroviamo in opposizione con le leggi naturali dell' attrazione che ora bisognerebbe ignorare.

Nessuno parla di quelle donne, tuttavia numerose, che provano un piacere concreto e considerevole a incontrare sul posto di lavoro un collega che trovano attraente. Un uomo che altrimenti non avrebbero avuto occasione di incontrare.


Penso che il mondo non sia cambiato così tanto da mettersi a proclamare che oggi all' improvviso le donne non vogliono più suscitare l' attenzione degli uomini. In realtà non è cambiato niente, eccetto il fatto che le donne dispongono di un potente strumento di intimidazione che prima non avevano.

Adesso possono rimettere al loro posto gli uomini le cui attenzioni sono troppo estreme o che esse giudicano troppo volgari, possono eliminare un rivale sul piano professionale o magari vendicarsi di un amante "troppo mascalzone". Per accusare qualcuno di aggressione sessuale sembra che ormai basti la parola di una donna e alcuni stanno già chiedendo un rovesciamento dell' onere della prova e che sia l' uomo sospettato a dover provare la propria innocenza».


 
Lei è l' inventore del New Journalism, un giornalismo che nella forma si avvicina alla letteratura ma che si fonda anche sul dettaglio delle ricerche e la precisione dei fatti riportati. L' era del digitale e dell' immediatezza ha spazzato via questo modo di fare informazione?
«A quel tempo, bastava scendere in strada e fare delle domande alla gente. Utilizzavo quella che chiamo la tecnica del marziano. Arrivavo e dicevo: "Sembra interessante quello che state facendo! Io vengo da Marte e non so niente: che cos'è?". Oggi certi giornalisti non escono mai dall' ufficio. Scrivono gli articoli navigando in internet. Ma non c' è alternativa: bisogna uscire!
Quando dei giovani scrittori o giornalisti mi chiedono un consiglio, cosa che capita raramente, io rispondo sempre: "Esci!"».


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