giovedì 11 gennaio 2024

VELOCITA' DELLA LUCE

 SI PUÒ ANDARE A VELOCITÀ SUPERIORE A QUELLA DELLA LUCE?

Allora, intendiamoci una volta per tutte.
La Relatività non dice che non sia possibile andare a velocità superiori a quella della luce.
Essa afferma che alla velocità della luce la massa diventa infinita, quindi la quantità di energia necessaria per andare oltre è anch'essa infinita.
Ma tutto ciò nel sistema inerziale di riferimento.
La Relatività, ad esempio, afferma come lo spazio sia un'entità flessibile, che viene curvata dalla massa secondo regole ben precise.
Quindi in teoria è possibile "fregare" la luce comprimendo lo spazio davanti al veicolo ed espandendolo dietro al veicolo stesso.
Come? Producendo gravità positiva (che comprime lo spazio) davanti al veicolo e gravità negativa dietro al veicolo.
Cosa si frappone tra noi e questa tecnologia?
La nostra scienza da trogloditi! Non abbiamo ancora capito cosa sia la gravità "in sè", quali siano i suoi mediatori (le particelle che la trasportano) ecc.
Forse (forse forse forse) un giorno capiremo cosa sia la gravità e come funziona davvero, e riusciremo a produrla artificialmente, compreso il suo inverso, l'antigravità, e forse (forse forse forse) riusciremo a viaggiare tra le stelle.
Il problema è semplice, nella sua complessità, e si riduce tutto al livello di avanzamento scientifico dell'umanità. Un livello scientifico che passa per almeno una grande singolarità, l'evitare l'autodistruzione.
Se esiste una civiltà aliena che ha raggiunto la Terra, essa ha risolto il problema della gravità. Il che significa che padroneggia quantità di energia istantanea pare a migliaia di volte quella che il Sole emette in una giornata.
Chi può dire se una società simile esiste davvero?
Io credo sia molto probabile, dato che vi sono miliardi di stelle simili al Sole, di qualche milione di anni più vecchie, nella nostra galassia.
(Sergio Bonfiglio)

IL DIO DI SPINOZA

 Baruch de Spinoza fu un filosofo olandese considerato uno dei grandi razionalisti della filosofia del XVII secolo, insieme a Cartesio.

(Spinoza) : Dio direbbe:
Smettila di pregare.
Quello che voglio che tu faccia è andare fuori nel mondo e goderti la tua vita. Voglio che canti, che ti diverta e che ti goda tutto quello che ho fatto per te.
Smettila di entrare in quei templi bui e freddi che ti sei costruito tu e dire che sono la mia casa. La mia casa è in montagna, nei boschi, fiumi, laghi, spiagge. È lì che vivo e lì esprimo il mio amore per te.
Smettila di incolparmi per la tua miserabile vita; non ti ho mai detto che c'era qualcosa di sbagliato in te o che eri un peccatore, o che la tua sessualità fosse una brutta cosa. Il sesso è un dono che ti ho fatto e con cui puoi esprimere il tuo amore, la tua estasi, la tua gioia. Quindi non incolpare me per tutto quello che ti hanno fatto credere.
Smettila di leggere presunte sacre scritture che non hanno niente a che fare con me. Se non riesci a leggermi in un'alba, in un paesaggio, nello sguardo dei tuoi amici, negli occhi di tuo figlio... ➤ mi troverai in nessun libro!
Smettila di chiedermi "mi dici come fare il mio lavoro? Smettila di avere così paura di me. Non ti giudico e non ti critico, non mi arrabbio, non mi disturbo. Sono amore puro.
Smettila di chiedere perdono, non c'è niente da perdonare. Se ti avessi fatto... Ti ho riempito di passioni, limiti, piaceri, sentimenti, bisogni, incongruenze... libero arbitrio. Come posso biasimarti se rispondi a qualcosa che ti ho messo dentro? Come posso punirti per essere come sei, se sono io che ti ho creato? Pensate che potrei creare un posto dove bruciare tutti i miei figli che si comportano male per il resto dell'eternità? Che razza di dio farebbe una cosa del genere?
Rispetta i tuoi pari e non fare quello che non vuoi per te stesso. Tutto quello che chiedo è che tu faccia attenzione nella tua vita, che la vigilia sia la tua guida.
Mia amata, questa vita non è una prova, non un passo sulla strada, non una prova, né un preludio al paradiso. Questa vita è l'unica cosa qui e ora ed è tutto ciò di cui hai bisogno.
Vi ho liberati assolutamente, niente premi o punizioni, niente peccati o virtù, nessuno porta un pennarello, nessuno tiene un record.
Sei assolutamente libero di creare nella tua vita. Paradiso o inferno.
➤ Non posso dirti se c'è qualcosa dopo questa vita ma posso darti un consiglio. Vivi come se non ci fosse. Come se questa fosse la tua unica possibilità di godere, amare, esistere.
Quindi, se dopo non c'è niente, allora avrai goduto dell'opportunità che ti ho dato. E se c'è, state certi che non vi chiederò se vi siete comportato bene o male, lo chiederò. Ti è piaciuto? Ti sei divertito? Cosa ti è piaciuto di più? Cosa hai imparato?...
Smettila di credere in me; credere è supporre, indovinare, immaginare. Non voglio che tu creda in me, voglio che tu creda in te. Voglio che tu mi senta in te quando baci la tua amata, quando rimbocchi la tua bambina, quando accarezzi il tuo cane, quando fai il bagno nel mare.
Smettila di lodarmi, che razza di Dio egocentrico pensi che sia?
Mi annoio di essere elogiato. Sono stanco di essere ringraziato. Ti senti grato? Dimostralo prendendoti cura di te, della tua salute, delle tue relazioni, del mondo. Esprimi la tua gioia! Questo è il modo di elogiarmi.
Smettila di complicare le cose e ripeti come un pappagallo quello che ti hanno insegnato su di me.
A cosa ti servono altri miracoli? Così tante spiegazioni?
L'unica cosa certa è che sei qui, che sei vivo, che questo mondo è pieno di meraviglie.

mercoledì 10 gennaio 2024

ARTE E ISLAM

 Camillo Langone 

Ero alla mostra di Gino Covili, nel Labirinto di Franco Maria Ricci (andateci, è aperta fino al 5 marzo), e vedendo tanti maiali, tanti prosciutti appesi, tanti bicchieri di vino, tante donne che bevono e ballano e si divertono, insomma tutto il repertorio delle feste paesane dell'Appennino emiliano, mi è sorta una domanda molesta: fino a quando quest'arte dionisiaca sarà visibile senza problemi? Fino a quando la crescente presenza islamica nelle nostre città e nella nostra economia non condizionerà pittori e organizzatori?

Non credo di essere particolarmente apocalittico bensì particolarmente logico: siamo in una nazione dove i dirigenti dei musei hanno cominciato a coprire le statue raffiguranti dee nude per rispetto dei visitatori iraniani, e dove i parroci hanno cominciato a non allestire i presepi per rispetto verso le altre religioni, ossia per quieto vivere (in effetti i presepi rimasti negli scatoloni non corrono il rischio di venire incendiati com'è accaduto l'altro giorno al presepe di Foggia sgradito a un maomettano del Gambia). In simile contesto di crescente sottomissione mascherata di multiculturalismo (che comunque come scrive Richard Millet è «una forma di decomposizione culturale, spirituale e sociale») basta un nonnulla perché una mostra venga ritenuta inopportuna, perché un artista venga bollato come divisivo, ed ecco a voi, di nuovo, la censura. A Londra l'opera di un'artista siriana è stato rimosso dalla rassegna Passion for freedom, dedicata ai più courageous artists. Mimsy, che giustamente si difende con uno pseudonimo, mostrava la pericolosità dell'Isis (non dell'islam, si badi bene: dell'Isis) ed è bastato questo per volatilizzare tanta passione per la libertà: la polizia ha fatto presente agli organizzatori il pericolo di attentati e in men che non si dica gli attivisti anticensura si sono trasformati in zelanti censori. Invece nessun problema, nell'ambito del medesimo premio, con le Madonne esibenti il seno nudo o con quelle a forma di vagina: i cristiani non si fanno saltare in aria, offenderli non costa nulla.
Cose dell'Oltremanica? Non direi: cose anche nostre. Giovanni Gasparro, il più cattolico dei pittori viventi, mi ha appena raccontato delle condizioni poste da una compagnia di navigazione italiana al momento di commissionargli un quadro per una nave da crociera: «Mi invitarono a non dipingere figure nude, perchè fra i loro ospiti abbondano i milionari degli Emirati Arabi, ovviamente musulmani». Altro che Covili! Se fossero stati condizionati dagli emiri Tiziano non avrebbe mai dipinto L'amor sacro e l'amor profano e Canova non avrebbe mai scolpito le Tre grazie. Al Michelangelo delle statue delle Cappelle Medicee, colpevole delle tette più attraenti dell'arte mondiale, i coranisti più ligi avrebbero come minimo tagliato una mano.
Alla ricerca di conferme circa le mie preoccupazioni, o magari di rassicuranti smentite, interpello un secondo ultrafigurativo (gli astrattisti con l'islam corrono pochi rischi) ossia Nicola Verlato, che per sua fortuna anzi per suo merito vive a Los Angeles. «Ciò che viene venduto ai potentissimi collezionisti arabi va per la maggiore anche a New York, e colui che è considerato il massimo artista americano vivente, Richard Serra (uno che deforma e installa gigantesche lastre di ferro arrugginito), riceve la più grande commissione della sua carriera dal Qatar, stato finanziatore dell'Isis che ha distrutto l'arte figurativa assiro-babilonese». Dunque Verlato vede l'arte occidentale fra l'incudine dell'iconoclastia interna e il martello dell'iconoclastia che arriva da fuori. Doppio condizionamento e censura da tutte le parti. Povero Covili e povera Barbara Nahmad, italiana e figurativa ed ebrea, tre handicap in una pittrice sola. Anzi quattro: Barbara è finanche sionista e temo a dirlo perché è come fissarle sul petto la stella gialla, in questo mondo dell'arte all'ombra dei petrodollari. La famiglia al-Thani che comanda a Doha si compiace di acquistare, sponsorizzare, determinare le quotazioni di artisti ben poco iconici: Rothko, Ryman, Reinhardt... Covili e Nahmad se le possono scordare simili attenzioni, così come il Luca Pignatelli della Battaglia di Lepanto e del recente Persepoli, grande lavoro che spericolatamente sovrappone una dea pagana a un tappeto da preghiera. Pure le madonnine di Fulvia Mendini e le mignotte di Silvia Argiolas e le feriali nudità di Riccardo Mannelli e le mangiatrici di culatello di Enrico Robusti non ce le vedo bene ad Art Dubai, e ho evocato solo alcuni degli innumerevoli soggetti islamicamente scorretti.
Mi rituffo nel catalogo di Gino Covili e ammiro Il guardiano della vigna (uva da vino, ovviamente) e penso che nei prossimi anni bisognerà fare la guardia alla libertà dell'arte con altrettanta fermezza, se non vogliamo che ce la rubino.

domenica 7 gennaio 2024

SUPERSTIZIONI

 Antonello Caporale per “il Fatto Quotidiano”

 

marino niola 1MARINO NIOLA 1

“Guagliò, la jella è cosmica” (Giovanni Leo ne, presidente della Repubblica) Professor Marino Niola, lei è l’autore di un enciclopedico dizionario della superstizione. Ha notato che la premier Giorgia Meloni continua ad affrontare la realtà procedendo con l’ampia esibizione di gesti apotropaici. “L’enorme dibattito intorno al complotto, se vero o falso, andrebbe ricondotto alla sua primordiale causa: la premier lo evoca per allontanare la jella. Crea uno scudo preventivo, un modo appunto per combattere cose che non riesce a prevedere”.

 

GIORGIA MELONI ANDREA DELMASTROGIORGIA MELONI ANDREA DELMASTRO 

L’opposizione chiede di indicare chi è a complottare.

“Errore da matita blu. La politica, insieme allo spettacolo, è un’arte in cui la furbizia, la dissimulazione, il tranello, la scaltrezza sono i caratteri fondanti dell’attività. Perciò Meloni dice che non è ricattabile nonostante non esista chi la ricatti. È una preordinata considerazione, una avveduta operazione di superstizione. Non è che voglia fare paragoni che non sarebbero congrui ma Benito Mussolini fu il primo”.

 

Il primo a fare le corna?

“Doppie corna in orizzontale contro il corpo di uno jettatore inglese, Anthony Eden, che, salutandolo, scivolò nel mentre il duce scacciava con le corna il maleficio”.

 

[…]

 

silvio berlusconi fa le cornaSILVIO BERLUSCONI FA LE CORNA

Così però riduciamo al corno rosso una grande questione politica. L’opposizione avanza richieste ultimative alla presidente del Consiglio: chi complotta contro di lei, quali organi dello Stato, o peggio di Stati stranieri, o autorità indipendenti, eccetera. Una cosa molto alta e noi la riduciamo a brodaglia.

“Considererei un errore tecnico e anche politico non valorizzare il tema della jella. E senza voler mancare di rispetto alla premier sono assolutamente certo che porti con sé un amuleto”.

 

L’amuleto?

“Per realizzare il massimo effetto difensivo l’amuleto che si indossa, e ogni porzione del proprio corpo ha titolo per esserne custode, non dev’essere rivelato”.

 

giovanni leone fa le cornaGIOVANNI LEONE FA LE CORNA

Nemmeno ai parenti stretti?

“A nessuno. Ricordo l’ammonimento del grande Eduardo: ‘Credere alla superstizione è una sciocchezza, ma non crederci porta sfiga’”.

 

La storia politica è fatta di portatori di jella, di veri e propri jettatori.

“L’accusa di Francesco Cossiga a Romano Prodi, quando quest’ultimo era presidente della Commissione Europea, di portare jella e la considerazione che il capo dello Stato tributava alla sfortuna: “In Italia è più dannoso dare dello jettatore o menagramo che ladro o pedofilo”.

 

Berlusconi non andava mai ai funerali.

“Ecco! Non si scherza con la superstizione”.

 

marino niola elisabetta moro - il libro delle superstizioniMARINO NIOLA ELISABETTA MORO - IL LIBRO DELLE SUPERSTIZIONI

Il presidente Giovanni Leone toccava sempre ferro pronunciando questa frase: “Se un indiano domattina s’alza col lapis a quadrigliè (a quadretti, ndr), la sua maledizione può arrivare fino al Quirinale”.

“Intuiva e faceva scudo contro l’effetto maligno del malocchio”.

 

Perdoni, c’è una considerazione appena più di dettaglio, non centrale, però si dice che, a proposito di malocchio, il sottosegretario alla Giustizia Delmastro viva attualmente una condizione di particolare contrizione, dopo gli spari del pistolero Pozzolo a Capodanno.

“Temo che questa cattiva fama sia un po’ figlia del suo lunghissimo e mesto doppio cognome: Delmastro Delle Vedove. Fossi in lui correrei a farmi togliere il malocchio”.

 

Professore!

giorgia meloni conferenza stampa di fine anno 2GIORGIA MELONI CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO 2

“Ripeto, è una questione ampiamente dibattuta. Ricordo che nei confronti di Matteo Renzi sui social per molti giorni fu trend tropic il #portasfiga”. 

sabato 6 gennaio 2024

CALENDARIO

 All'inizio nell'Antica Roma l'anno non cominciava con Gennaio.

Il primo mese dell'anno era Marzo, che segnava il passaggio dall'inverno alla primavera. Poi Aprile, Maggio, Giugno e Luglio, che si chiamava Quintils, cioè il quinto mese, divenne poi Luglio in onore di Giulio (Iulius) Cesare. Il sesto Sextilis diventò poi Agosto in onore dell'imperatore Augusto. Hanno mantenuto gli antichi nomi gli altri mesi: Settembre (settimo mese), Ottobre (ottavo), Novembre (nono), Dicembre (decimo).
Fu Giulio Cesare, nel 46 aC, a modificare il calendario facendo iniziare l'anno a Gennaio, mese dedicato a Ianus, il dio Giano, che tutto contemplava, passato e futuro.
Marzo era un mese dedicato a Marte, dio della guerra, sembrava sconveniente cominciare l'anno con un mese che parlava di guerra. Meglio Ianus, definito dai Romani deus deorum, che ispirava pace.
Ogni epoca sceglie di venerare le divinità che più fanno comodo.

AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE

 Vito Mancuso

«Il desiderio di collocare se stessi al di là del bene e del male avvince la mente contemporanea perché costituisce la massima realizzazione della potenza dell’ego nel suo sogno di non dover rendere conto a nessuno, non solo ovviamente agli insegnamenti delle religioni, ma neppure agli ideali etici da sempre venerati dall’umanità e posti alla base della coscienza morale universale. L’anima contemporanea vuole un’esistenza “al di là del bene e del male” per esprimervi tutta la sua volontà di potenza e godere di sé e di nient’altro che sé. Non comprende però che questo mito dentro cui ritiene di muoversi da padrona è in realtà un miraggio che l’imprigiona, un sogno seducente ma falso.

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Il profeta del mito dell’al di là del bene e del male è ovviamente il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, il cui saggio omonimo è del 1886. Contro Platone, contro Gesù e contro Kant, da lui considerati «idioti» perché pensavano l’esistenza alla luce dell’ideale del bene, Nietzsche volle pensare in base al corpo e alla sua vitalità. Questo punto di vista l’ha reso il filosofo più influente del nostro tempo, portatore di un pensiero terreno che intende sorgere dalla biologia e tornare alla biologia, rafforzando ed esaltando il fenomeno bíos in tutti i suoi aspetti, la cui caratteristica peculiare viene individuata da Nietzsche nella volontà di potenza e di imposizione di sé. Per questo, al fine di essere coerenti con la vita, per lui occorre varcare il confine di quel territorio per uomini liberi e forti al di là del bene e del male, abbattendo il confine della morale che non è altro che una fittizia costruzione dei deboli divenuta una costrizione dei forti.
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Nietzsche ha voluto pensare con il corpo ma è proprio il corpo a imporre con la sua esistenza una precisa fisiologia da cui discende una logica naturale in base a cui vi sono alimenti, bevande, temperature, abitudini eccetera, che producono bene e altri che producono male. È proprio il pensare a partire dal corpo a farci comprendere che tutte le cose sottostanno inevitabilmente alla legge del bene e del male, la quale è anzitutto fisica, chimica, biologica. Lo stesso vale per la dimensione psichica e la dimensione spirituale della vita, con la libertà che ora agisce bene, ora agisce male, alimentando una cronaca buona e una che non lo è, una politica buona e una che non lo è, un’economia buona e una che non lo è, e così per tutte le realtà vitali. Volenti o nolenti, in ogni dimensione dell’esistere siamo rimandati inevitabilmente all’esperienza del bene e del male».

lunedì 1 gennaio 2024

CIBO E INTESTINO

 Gemma Gaetani per “La Verità”

 

in pace con la panciaIN PACE CON LA PANCIA

[...] chi parla male pensa male, potremmo dire che chi mangia e digerisce male vive male. [...] Oggi mangiamo in fretta tra una «call» e altre mille cose da fare cibi sempre meno artigianali, e i nostri stomaci e intestini patiscono due volte: lo stress esistenziale e quello alimentare.

 

[...] è davvero necessario fermarsi a comprendere come vivere proteggendo, e non affliggendo, magari inconsapevolmente, il nostro apparato digerente. 

 

dietaDIETA

Il bel libro [...] del professore Silvio Danese, già autore del bestseller La pancia lo sa (Sonzogno), e soprattutto direttore della divisione di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, ordinario di Gastroenterologia all'Università Vita-Salute San Raffaele e presidente della European Crohn's and Colitis Organisation (Ecco), prende in mano il diffuso desiderio delle persone di conoscere come funzionano i propri stomaci e intestini. E lo accontenta. 

 

dietaDIETA

In pace con la pancia, Danese esamina e spiega «la vita che abita nella pancia» [...] 

mal di panciaMAL DI PANCIA

 

Danese risponde a oltre 100 domande tipiche dei pazienti e attraverso queste risposte spiega loro, ma anche al lettore, come funzionano gli organi in questione e come decodificare i loro messaggi. Eccone alcune. 

 

SEGNALI D'ALLARME

Perché il mal di pancia dopo mangiato? «Un banale mal di pancia che si risolve da solo può capitare a tutti. Può essere colpa di un prodotto poco fresco, una salsa scaduta, una cottura sbagliata. Pensate che un essere umano, in media, ingerisce nel corso di una vita circa 30 tonnellate di cibo e 50.000 litri di liquidi». 

sonnolenza post pranzo 1SONNOLENZA POST PRANZO 1

 

Insomma, «l'intestino fa un gran lavoro, costantemente, quindi può capitare, ogni tanto, che qualcosa vada storto. Ma se il dolore si presenta in modo cronico, è il caso di rivolgersi a un medico, che vi prescriverà delle analisi del sangue, un esame delle feci o un'ecografia». E la sonnolenza post prandiale? «Abbiamo sperimentato tutti il cosiddetto "abbiocco" dopo pranzo, specialmente quando ci rimettiamo al lavoro non appena concluso il pasto. 

 

sonnolenza post pranzo 2SONNOLENZA POST PRANZO 2

La sonnolenza può verificarsi perché il sangue, quando digeriamo, viene richiamato verso l'apparato digerente, e questo induce torpore, difficoltà di concentrazione, mal di testa.

 

È un fenomeno comune, è vero, ma se è frequente consiglio di intervenire sullo stile di vita, perché spesso è sintomo di una cattiva digestione, che può essere dovuta a stress, all'abitudine di mangiare di fretta oppure, semplicemente, a una dieta non equilibrata, per esempio carica di grassi e zuccheri raffinati.

 

Fattori che sovraccaricano lo stomaco, che tarda a svuotarsi con conseguente senso di pesantezza e tensione. E le notizie spiacevoli non sono finite: chi ha questo problema, in genere, ha anche l'alito pesante». Masticare lentamente, cosa che non tutti riescono a fare mangiando un panino on the go, è importante. Bisognerebbe masticare il boccone 35-40 volte. 

 

pausa pranzo 4PAUSA PRANZO 4

Alleggeriremmo la digestione, perché il cibo ben masticato arriva già «pretrattato» nello stomaco. E mangeremmo anche meno, perché daremmo il tempo al cervello di registrare correttamente la quantità di cibo ingerito e segnalarci il raggiungimento del livello di sazietà, attività per le quali occorrono circa 20 minuti dall'inizio del pasto. 

DIETA DEL BUONUMOREDIETA DEL BUONUMORE

 

ALLEGRIA E MALCONTENTO

Il mal di pancia può dipendere dallo stress? «Certo che sì: il tratto gastrointestinale reagisce alle nostre emozioni. D'altronde, la pancia è una sorta di secondo cervello che interagisce con il primo, cioè con il sistema nervoso centrale, interpretandone gli stimoli. Fate caso a cosa succede di notte. Se il dolore scompare è un segnale decisivo, perché significa che l'abbassamento della tensione che si verifica durante il sonno riduce la sofferenza addominale». 

CIBI CHE STIMOLANO ALLEGRIA E CIBI DEPRESSIVICIBI CHE STIMOLANO ALLEGRIA E CIBI DEPRESSIVI

 

E viceversa pancia e intestino possono influenzare l'umore? «Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature dimostra che il nostro microbiota è in grado di rilasciare una sostanza, chiamata triptofano, che ha un ruolo essenziale nella protezione delle cellule del sistema nervoso centrale. Sarebbe persino in grado di proteggerle dalla neurodegenerazione, quindi dallo sviluppo di malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. Senza contare che alcuni ormoni, come la serotonina, la cosiddetta molecola della felicità, sarebbero prodotti per la maggior parte proprio nell'apparato digerente. È un po' come se la pancia, quando sta bene, fosse un dispenser di allegria, mentre quando sta male lo è di ansia e stress».

MORIRE

  www.leggo.it  del 5 aprile 2024   JULIE MCFADDEN- 1 Julie McFadden è un'infermiera molto famosa sui social perché condivide le sue esp...