sabato 21 settembre 2024

VAN GOGH

 Se oggi conosciamo e ammiriamo Vincent van Gogh, lo dobbiamo a questa gentile signora, sua cognata.

La tragica storia di Vincent Van Gogh è intrecciata al fratello Theo, l'unico che sembrava davvero capirlo e al quale il pittore era legatissimo.
Quasi nessuno parla mai di una donna: Johanna Bonger, la moglie di Theo e la cognata di Vincent.
Johanna sposò Theo nel 1889, ma dopo soli due anni rimase vedova ereditando solo un appartamento a Parigi con circa 200 opere senza alcun valore di Vincent Van Gogh di cui le consigliarono di liberarsene.
Ma Johanna non distrusse mai quei quadri.
Dopo la morte di Vincent, e a meno di sei mesi di quella di Theo, Johanna non solo si dedicò assiduamente alla pubblicazione della corrispondenza dei due fratelli, producendo il primo volume in olandese nel 1914, ma svolse anche un ruolo chiave nell'accrescimento della fama e della reputazione di Vincent attraverso la donazione di sue opere a diverse mostre.
L'artista Richard Roland Holst criticò l'operato di Johanna dichiarando: "Quello che la signora Van Gogh vorrebbe fare è quanto di più enfatico e sentimentale, ciò che fece versare il maggior numero di lacrime; lei dimentica che il suo dolore sta trasformando Vincent in un dio".
Il suo operato davvero trasformò Vincent Van Gogh in uno dei più celebri artisti di tutti i tempi consegnandolo alle soglie dell'eternità.
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martedì 17 settembre 2024

LA DONNA NEL CRISTIANESIMO

 "La donna è male sopra ogni altro male, serpe e veleno contro il quale nessuna medicina va bene. Le donne servono soprattutto a soddisfare la libidine degli uomini."

(San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI).
"La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito." (San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica).
"In ogni caso la donna serve solo alla propagazione della specie. Tuttavia la donna trascina in basso l’anima dell’uomo dalla sua sublime altezza, portando il suo corpo in una schiavitù più amara di qualsiasi altra." (San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica).
"Le donne sono destinate principalmente a soddisfare la lussuria degli uomini. Dove c’è la morte ivi c’è il matrimonio e dove non c’è matrimonio ivi non c’è morte."
(San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°).
“Mentre non sopportiamo di toccare uno sputo o uno escremento nemmeno con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare questo sacco di escrementi? ( il sacco di escrementi è la donna…ndr)” (Sant'Oddone abate di Cluny).
"Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi." (Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica).
“La donna deve velarsi il capo, perché non è l’immagine di Dìo.” (Ambrogio, dottore della Chiesa, 339-397).
“Quando vedi una donna, pensa che si tratti del diavolo! Essa è come l’inferno!” (Papa Pio II, 1405-1464).
"La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell'ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori". (Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica).
"Adamo è stato condotto al peccato da Eva, non Eva da Adamo. È giusto, quindi, che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare." (Sant'Ambrogio, padre della chiesa cristiana cattolica).
"La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo, tu hai circuìto quello stesso maschio che il diavolo non osava attaccare di fronte. È a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire; tu dovrai fuggire per sempre in gramaglie e coperta di cenci." (Tertulliano, teologo cristiano).
"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea."
(San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35).
“Entrambe, la natura e la legge, mettono la donna in condizione subordinata rispetto all'uomo.” (Sant'Ireneo, Frammento n° 32)
"Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna." (Papa Paolo VI°)
"Se è un bene non toccare una donna, allora è un male toccarla: gli sposati vivono come le bestie, infatti nel coito con le donne gli uomini non si distinguono in nulla dai porci e dagli animali irragionevoli." (San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica).
“Le ragazze che portano la minigonna finiranno all’inferno.” (Il gesuita Wild nel XX° secolo).
“La sola consapevolezza del proprio essere dovrebbe costituire una vergogna per le donne.”
(Clemente Alessandrino, prima del 215).
“Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini.”
(San Giovanni Crisostomo, Dottore della Chiesa 349-407).
"Iil seme maschile fa nascere forme perfette, ossia maschili, ma se per qualche avversità esso si guasta, allora fa nascere femmine, perché nel coito c’è solo deformità, turpitudine, immondizia, ribrezzo.”
(Sant’Alberto Magno, Dottore della Chiesa 1206-1280).
“Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.” (San Tommaso d'Aquino, Dottore della Chiesa e patrono delle università cattoliche 1225-1275).
"Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera." (Bibbia)
"Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo." (Bibbia - Levitico).
"Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso." (Bibbia - Levitico).
Dignità, qual sconosciuta parola! (Lilith)

giovedì 29 agosto 2024

LA MADONNA

 Marino Niola per "La Repubblica"

 

axel muntheAXEL MUNTHE

[…] In una pagina de La storia di San Michele , […] il celebre scrittore e psichiatra svedese Axel Munthe. […] assiste basito a una baruffa tra gli uomini di chiesa su quale sia la più potente tra le Madonne. La Vergine del Carmine, dell’Aiuto, del Soccorso, delle Grazie, della Buona Morte, del Colera, dello Spasimo, del Rosario, del Buon Consiglio, del Latte, della Neve, degli Angeli, dell’Altomare, l’Addolorata, l’Assunta, l’Immacolata, l’Avvocata, l’Ausiliatrice, l’Egiziaca. Il rigido protestantesimo del dottore vacilla di fronte a quella esplosione di politeismo matriarcale, dove la figura di Maria si polverizza in mille nomi e mille volti.

 

E dove rarissimamente si pronuncia il nome del Padre, mentre quello del Figlio è praticamente assente. A mandare definitivamente in frantumi l’algido luteranesimo dello svedese è un vecchio cappuccino che gli svela gli arcani della teologia partenopea. «Cristo – bercia risentito – deve la sua reputazione unicamente al fatto di aver avuto la Madonna per madre». In realtà, incalza il frate, Cristo non ha mai salvato nessuno dal colera.

devozione della vergine mariaDEVOZIONE DELLA VERGINE MARIA 

 

Mentre la sua santa Mamma ha consumato i suoi occhi piangendo per Lui. E l’ingrato come l’ha ricompensata? «Le ha detto “Che v’è tra me e te, o donna?”. Perciò è finito in croce!». L’esterrefatto Axel è colpito e affondato da quel getto di paganesimo sputato in superficie dalle sorgenti remote ma ribollenti dell’immaginario mediterraneo. E che spiega in parte la centralità della Madre di Dio nella devozione popolare italiana. […]

 

Molti siti mariani sono nati, infatti, sui resti di antichi templi dedicati alle dee della terra, del cielo e delle acque. È il caso del santuario della Madonna dell’Arco, che si trova a Sant’Anastasia, ai piedi del Vesuvio. […]

 

santuario della madonna dell’arcoSANTUARIO DELLA MADONNA DELL’ARCO

Questa Madonna, veneratissima per i suoi miracoli, lo è prima ancora per i terribili castighi inflitti ai peccatori. All’origine del suo culto ci sono non a caso due miracoli alla rovescia. Del primo, alla fine del Quattrocento fa le spese un giocatore di pallamaglio che, furibondo per aver perso una partita, colpisce l’immagine della Vergine. L’icona comincia prodigiosamente a sanguinare. La punizione non si fa attendere. Mosso da una forza incontrollabile l’uomo comincia a dimenarsi come un forsennato senza riuscire a fermarsi. Viene impiccato sul posto con l’accusa di blasfemia.

 

corteo per la madonna dell'arco fujenti a napoli con il cardinale crescenzio sepeCORTEO PER LA MADONNA DELL'ARCO FUJENTI A NAPOLI CON IL CARDINALE CRESCENZIO SEPE

Dopo qualche anno, la Vergine concede un bis ancor più tremendo. Facendo cadere i piedi ad una bestemmiatrice. […] Da allora i centocinquantamila devoti che il giorno di Pasquetta vanno in pellegrinaggio al santuario, corrono a piedi nudi. Qualcuno con le sneakers immacolate. Li chiamano fujenti, cioè quelli che scappano, in ricordo della corsa scellerata del giocatore e dei piedi mozzati della donna. Nel Seicento esce addirittura un libro agiografico intitolato Vanitose vendette della Santissima Vergine dell’Arco.

 

santuario della madonna dell’arcoSANTUARIO DELLA MADONNA DELL’ARCO 

Che oggi fa rabbrividire. Perché attribuisce un desiderio di vendetta, nonché una sorta di vanità, alla Madre di Dio, che per i cristiani è l’incarnazione stessa della pietà, del perdono e dell’umiltà. Ma in realtà i castighi soprannaturali, nel secolo del barocco e dell’assolutismo, sono considerati altrettante dimostrazioni di potenza.

 

Che rassicurano i devoti. Perché chi è in grado di comandare il male a maggior ragione può comandare il bene. Proprio come nell’antichità. Dove solo il dio che diffonde la malattia può sconfiggerla. Come fa Apollo con la peste nell’Iliade. Allo stesso modo, nella religione popolare, il santo è considerato un potente guaritore proprio in quanto potente punitore.

 

edicola votiva a napoli 2EDICOLA VOTIVA A NAPOLI 2

[…] Peraltro, il numero infinito di portenti attribuiti alla Vergine dell’Arco è testimoniato dall’imponente raccolta di ex voto che riempie interamente la chiesa e il museo attiguo. La bellezza di centocinquantamila pezzi, uguale a centocinquantamila grazie ricevute. Una delle più grandi collezioni della cristianità, che racconta una storia di devozioni ed emozioni, sentimenti e risentimenti.

 

Come quello suscitato qualche anno fa da un episodio di Gomorra in cui i camorristi nascondono un carico di droga in una edicola votiva della Madonna dell’Arco. I devoti sono insorti per la luce sinistra che la serie tv avrebbe gettato su un culto così sentito. In realtà a questa grande consolatrice degli ultimi si affidano da sempre sia il popolo di Gomorra, sia quello della legalità. Perché la Madre celeste non fa eccezioni tra i suoi figli.

 


Ed è proprio la trasversalità di un culto che non ha barriere di ceto né di censo a spiegare la protesta. Ma al tempo stesso anche la scelta della produzione. Perché il sacro è come un bene comune, in condivisione tra buoni e cattivi, tra vittime e carnefici. 

venerdì 23 agosto 2024

NATALE

 NATALE E' UNA FAVOLA

- Il Cristianesimo si è impossessato di miti pagani. In questo periodo in Egitto e nell'Antica Roma si celebrava con riti simili a un Carnevale il Sole che, dopo il solstizio d'inverno, riprendeva la sua ascesa nel cielo. Simbolo di rinascita.
- Grazie all'inclinazione di 23 gradi della Terra, il Sole da dicembre in poi colpisce coi suoi raggi il pianeta con un'angolazione sempre maggiore finché all'inizio di luglio è quasi di 90 gradi. Curiosamente a luglio abbiamo l'afelio, la maggiore distanza del Sole dalla Terra, ma fa caldo perché i raggi arrivano in modo più diretto.
- Il Sole che a dicembre tornava a spandere luce era considerato un dio, il dio Mithra, che usciva vincitore delle tenebre. E nel 274 l'imperatore Aureliano fissò al 25 dicembre il giorno in cui si celebravano i riti dedicati al Sole che rinasceva.
- Siccome Gesù era venerato come il dio della luce e della giustizia, la festa del dio Sole cominciò a trasformarsi in una celebrazione cristiana. Nel 354, quando ormai il Cristianesimo faceva parte dell'Impero, il papa Liberio fu il primo a istituire il 25 dicembre come festa cristiana.
- Ma Gesù non nacque il 25 dicembre. E tutte le storie che si sono codificate nella tradizione rispetto alla sua nascita sono pure invenzioni. Giuseppe e Maria che non trovano un albergo è una favola, anche il bue e l'asinello sono inventati.
- Nessuno sa quando Gesù sia veramente nato. Di certo non è nato nell'anno zero, l'anno dal quale parte il nostro calendario. E nemmeno aveva 33 anni quando è morto. Basandosi su alcuni dati storici certi, come Erode, la strage degli innocenti, e così via, alcuni studiosi ritengono che potrebbe essere nato fra il 7 e il 2 a.C.
- Fu un monaco matematico, Dionigi, che nel VI secolo, credette di identificare l'anno di nascita di Gesù e da lì fece partire il calendario che oggi segna il 2016. Ma Dionigi commise vari errori.
- Secondo l'evangelista Luca, Gesù cominciò la sua predicazione quando aveva circa 30 anni, sulla sua vita fino ad allora, ammesso che i Vangeli raccontino fatti storici, non sappiamo nulla di lui.

martedì 13 agosto 2024

GENITORI

 Non sono cambiati i ragazzi, ma i genitori. I giovani di oggi non sono diversi da quelli di prima, sono i genitori ad essere diversi dalle precedenti generazioni. Molti di questi inculcano idee sbagliate ai loro figli. Immaginate un ragazzo che ha un problema a scuola, e i genitori gli dicono che il problema non è lui, ma gli insegnanti.

Ora, quando diventerà adulto ed uscirà da casa sua, cosa succederà? Si troverà un mondo nuovo, dove tra mille difficoltà e tra mille insidie non potrà uscirne fuori. Penserà ai genitori che gli davano sempre ragione, genitori che hanno mentito, per amore, ma hanno mentito. NON SEI SEMPRE IL MIGLIORE!
Nelle squadre sportive troviamo spesso questo problema, in molti ragazzi. L'aspetto più diffuso oggi è l'insicurezza in sé stessi proprio per questo atteggiamento dei genitori. Il non avere anticorpi alla frustrazione, perché io non ho sbagliato, io non ho commesso errori e dare la colpa agli altri è diventato ricorrente. Tutto questo nel giovane crea insicurezza e paura di sbagliare. Che personalità avranno in futuro?
Julio Velasco

sabato 10 agosto 2024

MIRACOLI

 Marino Niola per "la Repubblica"

 

i miracoli di gesu' 7I MIRACOLI DI GESU' 7

A dispetto della secolarizzazione, la domanda miracolistica non conosce flessioni, almeno a giudicare dal numero di fedeli che visitano i santuari più gettonati. Come la basilica padovana di Sant’Antonio, il francescano venuto da Lisbona. Che accoglie da secoli le istanze di un’umanità in cerca di segni celesti. E se a Sant’Antonio, anno dopo anno monta una inarrestabile marea di pellegrini, Cascia è letteralmente presa d’assalto dai devoti di Santa Rita, l’avvocata delle cause impossibili. Una definizione che la dice lunga su una potenza miracolosa che si misura in giga. […]

 

E accanto a questi antichi laboratori di meccaniche celesti, dove il sacro si manifesta in tutto il suo perturbante arcaismo, oggi si affermano nuovi hub della grazia, come San Giovanni Rotondo dove il carisma di Padre Pio richiama ogni anno otto milioni di pellegrini, facendone il secondo luogo di culto del mondo cattolico dopo quello della Vergine di Guadalupe. Una fabbrica della devozione con un indotto da 3000 posti di lavoro, per un business da 100 milioni di euro annui.

fede e miracoliFEDE E MIRACOLI

 

Se poi si aggiunge che un cittadino globale su cinque viaggia per ragioni di fede, si capisce come la domanda religiosa muova flussi economici imponenti.

 

Ma questi flussi sono attratti dalle sorgenti primigenie del sacro, quei poli magnetici della potenza dove il divino parla forte e chiaro. Ecco perché mentre le chiese si svuotano, i santuari delle Vergini miracolose e dei santi taumaturghi traboccano di una umanità in cerca di vibrazioni sacre.

padre pioPADRE PIO

 

In realtà i miracoli sono sempre figli delle crisi, economiche e sociali, individuali e collettive. Che, oggi come ieri, producono insicurezza, precarietà, fragilità. È nei momenti in cui tutto sembra perduto che gli uomini decidono a che santo votarsi.

 

Ecco perché le grazie ricevute sono sempre state la prova del nove della credenza. Senza manifestazioni visibili, senza mettere in scacco la natura e le sue leggi, senza far leva sulle emozioni e sul pathos, la religione non tocca i cuori dei fedeli e si riduce ai lambiccati incunaboli del dogma. Astrazioni impervie e incorporee da mandarini curiali.

 

FEDELI NELL BASILICA DI SANT ANTONIO A PADOVAFEDELI NELL BASILICA DI SANT ANTONIO A PADOVA

I miracoli invece sono i colpi di teatro del sacro. E, proprio in quanto riflettono i bisogni e le speranze delle persone, sono in parte gli stessi e in parte diversi.

 

Da una parte gli evergreen, come la salute, la sicurezza, la maternità. Dall’altra affiora invece una domanda miracolistica che prende le forme del nostro tempo. Forme qualche volta sconcertanti.

i miracoli di gesu' 6I MIRACOLI DI GESU' 6

 

Come i dimagrimenti miracolosi, più veloci di una liposuzione, di cui sono specialisti i predicatori presbiteriani che negli Usa hanno trasformato l’esorcismo anti-grasso in un affare milionario. Help Lord, the Devil Wants me Fat (Signore aiutami, il diavolo mi vuole grasso) è il titolo di un libro di culto della nuova liturgia dietetica. O le invocazioni per far vincere la squadra del cuore. Come risulta da un sondaggio recente, secondo il quale il ventisette per cento degli americani crede che Dio influenzi i risultati delle partite di football. Insomma, ognuno ha il miracolo che si merita.

venerdì 9 agosto 2024

CAPITALISMO E SOCIALISMO

 "Un tizio ha guardato un aereo l'altro giorno e ha detto "Mi chiedo quante persone avrei potuto sfamare al prezzo di quell'aereo...

Ho risposto: non ne sono sicuro. Ha sfamato molte famiglie presso la fabbrica Dassault dove è stata costruito. Sono sicuro che ha sfamato un gruppo di famiglie che hanno arrotolato l'alluminio allo stabilimento Alcoa. Sicuramente ha sfamato un sacco di persone nella fabbrica Honeywell dove gli esperti hanno costruito le turbine. Ha sfamato un'intera azienda per qualche settimana, quando mi hanno fatto costruire un nuovo interno. Dà da mangiare alle famiglie degli uomini di linea che lo alimentano.
Questa è la differenza tra capitalismo e mentalità del benessere. Quando compri qualcosa, metti i soldi nelle tasche delle persone, e dai loro dignità per le loro capacità.
Quando dai qualcosa a qualcuno per niente, gli rubi la dignità e l'autostima.
Il capitalismo è dare liberamente soldi in cambio di qualcosa di valore.
Il socialismo è prendere i tuoi soldi contro la tua volontà e ficcarti in gola qualcosa che non hai mai chiesto. "

mercoledì 7 agosto 2024

POLITICALLY CORRECT

 Il politically correct si basa sulla rivendicazione del rango di vittima: la debolezza non è pensata come qualcosa che deve essere mutata in forza, perché ciò che importa, ciò che fa la forza, è proprio la sua ostentazione. Come scrive un critico, l'essenza della cultura "politicamente corretta" è il lamentarsi, il piagnisteo; il suo motto è "non calpestarmi, sono fragile" (Hughes 1993). Si tratta di una strategia paradossale, perché chi si lamenta pretende di vincere affermando la propria "differenza", che consiste nella sofferenza. Questa non può trasformarsi in gioia, perché in tal modo verrebbe meno la "differenza" rispetto al nemico.

Mario Perniola, (1941 – 2018), filosofo, saggista e scrittore italiano

giovedì 1 agosto 2024

UMANITA'

 Viviamo nell’epoca della religione dell’Umanità. Un ente di ragione, “l’Umanità”, è stato eletto a Divinità capace di dar senso alla vita di ciascuno di noi. Naturalmente non esiste alcuna Umanità, si tratta appunto di un’astrazione generata da un’allucinazione ideologica. Esistono solo singoli uomini e ciascuno di essi crede e vuole essere una “persona” ossia un soggetto, la cui individualità è unica e irripetibile, ossia qualcosa che non può essere ridotto nemmeno al concetto biologico di specie. Si dà per scontato che ogni singolo uomo appartenga alla specie “uomo”, ma ciascun uomo ritiene - e secondo la tradizione filosofica Giudaico-Cristiana, a ragione -, di essere una specie a se stante, un caso a parte.

Che si viva sotto l’occhio ideologico della religione dell’umanità, lo prova l’organizzazione imperialistica dell’Unesco, quando redige il catalogo dei siti “Patrimonio dell’Umanità”, quasi che l’Umanità, meraviglioso Architetto dell’Universo, avesse operato nel corso dei millenni per erigere una serie di straordinarie opere di sapienza architettonica per celebrare la gloria di se stessa.
Si tratta ovviamente di una miserabile truffa ideologica sia per quanto riguarda il contenuto concettuale di cui vuole farsi promotrice, sia per lo scopo finale per cui è stata costruita questa miseranda farsa ideologica. Non esiste alcuna storia del genere umano che, magari per strade diverse, ha comportato uno forzo collettivo, unitario e intrinseco alla specie, atto a estrinsecare le potenzialità espressive tese a rendere manifeste le potenzialità - si suppone divine - della specie. Solo eventi che sono espressione di un certo modo di adattarsi all’ambiente naturale ed esprimere in quella determinata forma il modo di dare senso all’ordine sociale e, al tempo, del rapporto in cui quel mondo ha pensato il rapporto fra il finito e l’infinito.
Per quanto concerne il fine per cui si è costruita questa miserabile truffa, la ragione è semplice: l’umanità, dopo un lungo processo di fraintendimenti e follie, è finalmente rappacificata con se stessa nella sua interezza e può vedere, nelle opere costruite nel corso del tempo,il faticoso processo che ha visto questa entità divina scoprire se stessa come ente universale, la cui essenza è quella di trovare, in un contesto finalmente libero da superstizioni e pensieri sbagliati, la comune volontà di dare forma al mondo secondo quanto ragione e scienza impongono per la loro superiore capacità di essere il bene e il vero.
In pratica è l’ideologia dell’imperialismo americano. E’ l’imperialismo americano che immagina,in primo luogo, un mondo completamente unificato secondo i parametri della sua visione del mondo, ossia un mondo vive all’americana, che sogna all’americana, che gode (sai che godimento) all’americana, che pensa all’americana, che interpreta il segreto dell’esserci all’americana.
Si tratta dunque di un mondo unificato in una società di mercato globale, che vive di merci e pensa tutto in termini mercificati - cioè quantitativi, che si raffigura la narrazione letteraria per fumetti e immagini - in particolare film (perché solo gli americani hanno fatto film visibili? Perché si è sempre trattato sempre e solo di immagini spesso di intensa potenza spettacolare. Gli Europei hanno tentato di fare film ma sono sempre risultati brutti e noiosi, tipo la Corazzata Potijomkim o il Posto delle fragole o la Dolce vita, perché hanno pensato il film come sostituito del romanzo e dunque lo hanno caricato di significati esistenziali, letterari, filosofici, generando così un aborto. L’immagine non regge il concetto e dunque, per un verso è più potente, perché ha un potere intrinseco di suggestione inconscia e, per altro, ha un potere instupidente, proprio perché non chiede, anzi rifiuta, di essere pensata). E’ un mondo unificato dal potere della tecnica e dall’idea di un progresso materiale illimitato, quello che in piccolo fa sognare all’impiegato l’aumento di stipendio e in grande al manager il raddoppio della produttività e delle vendite. Naturalmente la religione dell’umanità si deve reggere su valori e desideri universali, ma questi, per potere essere universali, non possono essere che quelli, per la legge del minimo comune denominatore, più elementari e immediati: un posto di lavoro (uno stipendio), una vita salubre, una serie piacerini alla portata di tutti (pizza, pompino, serata al cinema, birra tifo e stadio, barbecue, vacanze al sole, un’auto, sentirsi buoni e adottare un bambino a distanza, possibilmente essere esentati dal morire).
La religione dell’umanità non è una novità. E’ stata istituita, e questo è davvero stupefacente, esattamente identica nei contenuti, nelle forme e nelle attrezzature nel mondo antico. Assolutamente identica a quella americana quando l’imperialismo romano unificò il Mediterraneo e il nord Europa e concepì la cosa come l’unificazione definitiva del mondo. Ma di questo un’altra volta.

mercoledì 24 luglio 2024

POTERE INVASIVO

 <<Nel giro di pochi anni il potere dominante è, come cancro, entrato nella vita quotidiana di tutti. Non c‘è ambito ove non pretenda di entrare e stabilire cosa è giusto e sbagliato. Tutto è sotto tutela, persino le parole usate e le idee a cui ritenete desiderabile attenervi. Il processo di insettizzazione è ormai arrivato a livelli implacabili, ma quello che stupisce è che l’uomo qualunque non se ne avvede, non si avvede che il suo posto nel mondo è ormai analogo a quello di una termite, di una formica, di un’ ape. Immagina che il mondo faccia passi avanti e che ogni ritrovato tecnologico sia predisposto a rendergli la vita sempre migliore. Certo un’ape ben curata e ben pasciuta, e magari collegata on-line con la centrale dell’alveare, farà una vita molto migliore di un’ape dentro un alveare scombinato e governato da Regina un po’ bagascia, ma sarà sempre una vita da ape, cioè una vita senza identità, non diversa da quella di una cellula di un corpo biologico.

Lo stupore di fronte a questa evidenza, ovvero del fatto che agli uomini viene tolta l’anima, ossia la facoltà di stabilire da sé il vero e il falso, il buono e il cattivo, l’utile e l’inutile e, in base a tutto questo, come conseguenza implicita, che lo scopo della vita non può essere l’esistenza biologica in quanto tale, ma la domanda sul senso finale delle cose e non certo quale potrebbe essere la società perfetta, oggi principale struggimento dell’uomo qualunque, può essere lenito dalla semplice osservazione dei principali fatti che si sono succeduti in questi tre ultimi anni. La grande vicenda Covid ha mostrato - e forse questo era il vero test che rendeva sensata la faccenda - che almeno il 90% della gente non è in grado di compiere operazioni intellettuali astratte che possono contraddire i dictat del potere. Non può, forse per ragioni psicologiche prima che ancora che logiche, prendere dei semplici ed evidenti dati quantitativi e in base ai risultati trarre conclusioni che non sono il linea con quanto gli viene suggerito di concludere da parte del potere. L’evidenza dello scarto fra come è stata presentata la grande peste e i fatti o i casi reali in cui si è concretizzata è talmente enorme che non è possibile accusare di mongolismo chi non la vede. Non la può vedere perchè non ha risorse spirituali sufficienti per affermare la verità della propria anima contro quella che è l’anima collettiva, ovvero l’immagine pubblica dell’anima, quella voluta dal potere. Dunque oggi il potere sa per certo che almeno il 90% non disubbidirà mai, perché non ha il coraggio di seguire il proprio pensiero. Anzi ritiene che avere idee e magari condurre indagini che mettono in discussione la versione del Grande Fratello sia qualcosa di simile ad un reato.
Dopo il gioco linguistico della grande pestilenza, oggi s’insiste sul clima e in particolare sul grande calore. E’ interessante perché anche questo è evidentemente un test. Si testa se, di fronte ai dictat del potere, la qualunque è in grado di aderire ad essi persino a discapito non di ragionamenti, ma a fronte della percezione sensibile del suo stesso corpo. La qualunque, a quanto sembra, se il potere gli dice che c’è un calore inverosimile,mai prodottosi prima, ne conviene che un caldo così mai sentito prima. Dunque il potere sa che in caso di bisogno avrà a disposizione una grossa fetta di sudditi pronti a sudare al polo Nord e a gelare nel Sahara. Sa dunque che a chiudere il cerchio non ci vuole molto e che presto la Ue, ma anche la Repubblica popolare cinese o gli Usa, potranno ribattezzare se stessi come Repubbliche orwelliane riunite. Certo quando si arriverà alla chiusura del cerchio,il mondo imploderà perché alla fine nemmeno alle api regine o alle termiti sovrane piacerà o troverà ragione per vivere da insetto e tutto sprofonderà in caos apocalittico mortale.
Resta quel dieci percento che ha avuto più spirito che paura, forse riuscirà, nel frattempo, a costruire l’arca.>> Alfredo Morosetti

SESSO

 Il sesso è il fucile con cui la donne guidano la caccia. Non ci sono infatti Dei cacciatori. Ma solo divinità cacciatrici. Diana per i Latini; Artemide per i Greci. Per questo se regalate un uomo ad una donna, ve lo rimanda indietro. Vuole catturarlo. Con l’aiuto dei suoi cani, le tette; con l’aiuto delle sue reti, i trucchi; con l’aiuto del suo mirino di precisione, il suo culo.

Con il fucile del sesso imbracciato, si fa fotografare col piede sul collo della preda. Ha preso col sesso il suo cogliocinghialone e con il sesso lo tiene vincolato al suo capriccio. Sa che andrete ancora il bosco a farvi prendere a fucilate, ma come cadrete nella croce del mirino di un’altra cacciatrice, avrà finalmente il modo sessuale per scuoiarvi, dissanguarvi, vendere le vostre carni al cuoco del ristorante dove si festeggia l’abolizione della caccia.
A.Morosetti

AUTO ELETTRICHE

 Le batterie non creano elettricità, ma immagazzinano elettricità prodotta altrove, specialmente attraverso carbone, uranio, centrali elettriche naturali o generatori a diesel.

Quindi l'affermazione che un'auto elettrica è un veicolo a zero emissioni non è affatto vera, perché l'elettricità prodotta proviene da centrali elettriche e molte di esse bruciano carbone o gas.
Quindi oggi il 40%? delle auto elettriche sulla strada sono basate sul carbonio.
Ma non è tutto.
Chi è entusiasta delle auto elettriche e di una rivoluzione verde dovrebbe dare un'occhiata più da vicino alle batterie, ma anche alle turbine eoliche e ai pannelli solari.
Una tipica batteria di auto elettrica pesa 450 kg, grande circa quanto una valigia. Contiene 11 kg di litio, 27 kg di nichel, 20 kg di manganese, 14 kg di cobalto, 90 kg di rame e 180 kg di alluminio, acciaio e plastica. Ci sono più di 6.000 cellule individuali agli ioni di litio all'interno.
Per fare ogni batteria BEV, dovrai trattare 11.000 kg di sale per litio, 15.000 kg di minerale per cobalto, 2.270 kg di resina per nichel e 11.000 kg di minerale di rame.
In totale, devi estrarre 225.000 kg di terra per una batteria.
Il problema più grande con i sistemi solari sono i prodotti chimici usati per convertire il silicato nella ghiaia usata per i pannelli.
Per produrre abbastanza silicio pulito, deve essere trattato con acido cloridrico, acido solforico, fluoruro, tricloroetano e acetone.
Inoltre, sono necessari gallio, arseniuro, diselenuro di rame-indiano-galio e tellururo di cadmio, che sono anch'essi altamente tossici.
La polvere di silicone rappresenta un pericolo per i lavoratori e le piastrelle non possono essere riciclate.
Le turbine eoliche non sono plus-ultra in termini di costi e distruzione ambientale.
Ogni mulino a vento pesa 1.688 tonnellate (equivalente al peso di 23 case) e contiene 1300 tonnellate di cemento, 295 tonnellate di acciaio, 48 tonnellate di ferro, 24 tonnellate di fibra di vetro e terre rare difficili da ottenere Neodimio, Praseodimio e Disprosio.
Ognuna delle tre pale pesa 40.000 kg e ha una vita di vita compresa tra 15 e 20 anni, dopo i quali devono essere sostituite. Non possiamo riciclare pale rotori usate.
Certamente queste tecnologie possono avere il loro posto, ma bisogna guardare oltre il mito della libertà di emissione. Going Green può sembrare un ideale utopistico, ma se guardi i costi nascosti e incorporati in modo realistico e imparziale, scoprirai che "Going Green" oggi fa più danni all'ambiente terrestre di quanto sembri.
Non mi oppongo alle miniere, ai veicoli elettrici, all'energia eolica o solare. Ma la realtà non è così idilliaca.

LA VERITA'

La Menzogna disse alla Verità:
"Facciamo un bagno insieme, l'acqua del pozzo è molto bella"
La Verità, ancora sospettosa, provò l'acqua e scoprì che era davvero bella.
A quel punto si spogliarono e fecero il bagno, ma improvvisamente la Menzogna uscì dall'acqua e fuggì, indossando i vestiti della Verità.
La Verità, furiosa, uscì dal pozzo per riprendersi i vestiti, ma il Mondo, vedendo la Verità nuda, distolse lo sguardo, con rabbia e disprezzo.
La povera Verità tornò al pozzo e scomparve per sempre, nascondendo la sua vergogna.

Da allora, la Menzogna gira per il Mondo, vestita come la Verità, soddisfacendo i bisogni della società, poiché il Mondo non nutre alcun desiderio di incontrare la Verità nuda. 

martedì 23 luglio 2024

LA MENZOGNA

 In una conferenza tenuta a Berlino nel gennaio del 1921 Rudolf Steiner disse:

"C'è una precisa gradazione riguardo al mentire. Al primo posto vengono le chiese, seguite dalla stampa, mentre al terzo posto vengono i politici. Ciò va inteso in modo del tutto oggettivo e non come qualcosa che nasca, per esempio, da stati d’animo. L'entusiasmo per la menzogna scaturisce da quanto si può ricevere solo grazie all'educazione all'interno della chiesa.
L’inclinazione alla menzogna nella stampa nasce dalle condizioni sociali mentre in politica la menzogna è in realtà solo - direi - un proseguimento nella vita civile di quanto nel militarismo - con il quale evidentemente la politica è strettamente connessa - è del tutto ovvio: se si vuole sconfiggere un avversario, lo si deve ingannare. Ma qui abbiamo un criterio, mentre negli altri due casi - la stampa e i rappresentanti delle confessioni religiose - vi è puro e semplice piacere di mentire.
Queste cose non vanno considerate come un atteggiamento radicale, ma come dati di fatto oggettivi. La cosa brutta è che a causa del pregiudizio della gente un numero sempre maggiore di persone ancora non si rende conto che è del tutto impossibile far parte di confessioni religiose e al tempo stesso dire la verità".
(Rudolf Steiner, Wie wirkt man für den Impuls der Dreigliederung des sozialen Organismus? In italiano Come si opera per la Triarticolazione?O.O.338) .
Vi prego di notare, cari amici che il Dottor Steiner conclude quella conferenza dicendo che le sue affermazioni non vanno considerate troppo radicali bensì come DATI DI FATTO OGGETTIVI! Egli non fa alcuna distinzione: CHIUNQUE abbia a che fare con le confessioni religiose o con la stampa e con il giornalismo, inevitabilmente mente. Tutti mentono: mentono coloro che seguono la narrazione ufficiale e mentono coloro che presumono di rappresentare una stampa " indipendente e alternativa ".Tanto per capirci che ci si chiami Angela, Vespa, Mentana, Santoro o Mazzucco si è sempre comunque soggetti alla menzogna perché chi fa un mestiere del genere mente, come dice Steiner, PER IL PURO PIACERE DI MENTIRE! Parimenti CHIUNQUE appartenga ad una confessione religiosa è inevitabilmente condannato a mentire o comunque ad accettare la menzogna.E' da notare anche che Rudolf Steiner pone le confessioni religiose e la stampa su un piano anche peggiore della politica dal momento che egli dice,come abbiamo già visto, che religiosi e giornalisti " mentono per il puro e semplice piacere di mentire ". Forse sarebbe il caso di meditare attentamente su queste parole e di tener presente che è assolutamente inutile perdere tempo a cercare " la verità " quando essa ci viene continuamente offerta da quel meraviglioso dono che è l' Opera Omnia del Maestro dei Nuovi Tempi.

lunedì 22 luglio 2024

CHI COMANDA

 Molta gente, nella sua beata ingenuità, si domanda sbigottita: ma allora chi comanda? E scopre che nessun leader davvero comanda, ovvero che a comandare è un insieme di relazioni strutturate e che l’idea che ci sia un capo supremo che avrebbe poteri illimitati di decisione, una fantasia senza costrutto. Ovvero che il leader serve al sistema per saturare l’immaginazione infantile dei sudditi. Del resto, se riflettessero, sarebbero contenti che un uomo al quale un ufficiale al seguito porta dietro una valigetta che in realtà è un computer e che, una volta aperta e schiacciato un pulsante rosso, il mondo sarebbe incenerito? Sarebbe tranquillizzante sapere che un singolo uomo ha il potere insindacabile di decidere se fare saltare il mondo o meno?

Persino i mitici re e imperatori dell’antichità decidevano solo dettagli. Ad esempio Alessandro Magno, il modello del conquistatore per eccellenza, cosa decise in realtà? Qualche piccola follia, ma sostanzialmente condivisa o semplicemente tollerata dal suo stato maggiore. L’invasione della Persia era un progetto elaborato e approvato dalla corte reale macedone, al tempo di suo padre Filippo. La fattibilità era stata valutata dai grandi feudatari e potenti signori di corte che gli furono accanto. Forse qualcuno era contrario, ma la maggioranza nel suo complesso lo valutò un rischio che valeva la pena correre. In caso contrario non ci sarebbe stata alcuna invasione della Persia. Il geniale piano della battaglia di Gaugamela, attribuito ad Alessandro, fu possibile metterlo in atto perché sostanzialmente lo stato maggiore lo trovò una soluzione rischiosa ma possibile per sfuggire alla sovrastante superiorità numerica dell’esercito persiano.
Perché Mussolini finì nelle mani di Hitler che, personalmente, detestava? Perché con la guerra di Abissinia si era cacciato in un vicolo cieco. Isolato sul piano internazionale, privo di materie prime bloccate dalle sanzioni, spaventato dalla forza militare dimostrata dalla Germania hitleriana che lasciva supporre potesse diventare la potenza dominante dell’Europa nel giro di pochi anni, Mussolini vedeva il regime sull’orlo del tracollo e, con lui, tutti quelli che di quel regime erano il ceto dirigente e furono loro a decidere che,morti per morti, valeva la pena di correre il rischio di salire sulla barca offerta dalla Germania. Franco, di contro, che non aveva nulla da guadagnare con un’alleanza rischiosa con Hitler, ringraziò per l’aiuto durante la guerra civile senza però allearsi con la Germania, e salvò la Spagna dalla guerra.
La funzione del capo non è decisionale,ma rituale simbolica. E’ l’esteriorizzazione del fatto che il sistema ha un’unità, un centro, una visibilità che mostra a tutti i sudditi che si è parte della medesima ruota. In pratica è il punto di convergenza di tutti i raggi della ruota nel medesimo asse.
E le decisioni chi le prende? L’apparato o meglio gli apparati, i quali sono organizzati per gestire l’ordine sociale nei modi stabiliti e per prendere le decisioni che di volta in volta si ritengono utili a conservare o rafforzare l’insieme di fenomeni sociali a cui ciascuno di essi è preposto. Prendiamo ad esempio F.B.I, il cui scopo istituzionale è proteggere la sicurezza politica dell’Unione. L’agenzia si dota di personale e di centri operativi destinati a portare avanti l’incombenza. In primo luogo si trasforma in un sistema organizzato di spionaggio permanente dei sudditi, grazie alle informazioni rilevate, agisce di conseguenza, arrestando o denunciando sospetti e situazioni sospette. Le informazioni di cui dispone sono ovviamente segrete e l’insieme delle stesse sono conosciute da pochissimi capi dell’organizzazione stessa. Sta a loro decidere quali far saper al Presidente e al Congresso. Alcune le nasconderà, altre le utilizzerà, sia per la sicurezza della nazione sia per aumentare la propria rilevanza nei processi decisionali generali della nazione. Così argomentando su rischi che derivano da fatti pericolosi rilevati, otterrà leggi sempre più estese che ampliano i suoi poteri di indagine e di intervento. Un numero sempre più vasto di crimini entreranno sotto la sua giurisdizione, sempre più ampie facoltà di azione saranno ad essa attribuite. E così l’ F.B.I., da cane da guardia diventa il padrone del suo guardiano. Lo stesso per quanto riguarda il Pentagono, la Nasa, le grandi industrie militari e, sebbene con modalità diverse, ma analoghe, il sistema della comunicazione di massa, il sistema finanziario, le grandi industrie ad alta tecnologia, le scuole, l’apparato ospedaliero, lo sport, l’industria dell’intrattenimento.
La società è questo, un intreccio complesso di apparati di gestione e di comando che s’intrecciano e si scontrano o s’incontrano, situazione per situazione. E il Presidente? A farsi fare pompini sotto il tavolo.

lunedì 8 luglio 2024

MAGNA GRECIA

 Quando ero studente fra i tanti libri che il giovane classicista "doveva" leggere ce n'era uno di Jean Bérard, La Magna Grecia. Storia delle colonie greche dell'Italia meridionale. Subito all'inizio si poteva leggere questa frase: «Nel tempo in cui Roma cominciava appena a uscire dalla barbarie, una serie di città greche, scaglionate lungo le coste dell'Italia meridionale, aveva già raggiunto una straordinaria prosperità… Greca era l'origine, greca la lingua e la civiltà di quelle città che trasformarono in terra ellenica vaste regioni dell'Italia meridionale».

 

E gli indigeni dov'erano? Per la verità, continuava Bérard, qualcuno aveva provato a «ridurre l'importanza dell'elemento greco nella civiltà primitiva dell'Italia per mettere in rilievo il carattere indigeno». Ma l'origine di queste teorie andava «cercata in considerazioni più di carattere politico che propriamente storico». Questione chiusa. La Magna Grecia era terra greca e basta.

 

(...)

parco paestumPARCO PAESTUM

Aiutano a rendersi conto della profonda trasformazione che negli ultimi decenni hanno riguardato gli studi storico-archeologici sull'Italia antica. E il libro di Massimo Osanna, Mondo nuovo. Viaggio alle origini della Magna Grecia (Rizzoli), ne costituisce uno splendido esempio. Non solo per l'uso puntuale e a volte davvero impressionante, che l'autore fa dell'indagine archeologica, ma per la costante attenzione portata al "paesaggio dell'intreccio", come Osanna lo chiama, ossia agli scambi e le intersezioni fra cultura greca e culture locali. Gli "indigeni" italici, Peucezi, Enotri, Japigi e così via, fanno capolino ad ogni pagina di questo libro ricchissimo di dati, di immagini e di ricostruzioni, pervaso da una tensione che solo un bravo saggista, oltre che un vero studioso, riesce a mantenere viva.

jean berard coverJEAN BERARD COVER

 

Diceva il grande antropologo Arthur Maurice Hocart «pots and pans don't speak», le ceramiche e le pentole non parlano. Aveva torto. I resti materiali di una cultura parlano e come, naturalmente occorre saperli far parlare. In questo libro, le ricostruzioni sono condotte in modo sempre così prudente che è difficile non restare persuasi. Facciamo subito un esempio. Siamo sull'Appennino calabro lucano, in una località nota oggi come Torre di Satriano.

 

Che cosa scoprono gli archeologi in questa terra? I resti di un paesaggio abitativo di tipo rurale, disperso, formato da capanne. Fra queste costruzioni, però, spiccano i resti di un palazzo che definiremmo sontuoso, il quale si distingue per forma, dimensioni, struttura dal resto delle abitazioni che lo circondano, risalente verosimilmente al VI secolo a.C. La tecnica costruttiva ricorda quella della Grecia e soprattutto della Ionia. Attenzione però: le terrecotte architettoniche che ornavano il tetto portano scritte la cui fonetica richiama il dialetto dorico, ossia quello che si parlava nella potente colonia spartana di Taranto. Alla costruzione di questo palazzo hanno lavorato anche artigiani venuti da Taranto.

torre di satrianoTORRE DI SATRIANO

 

In breve, il palazzo di questo capo indigeno è nato dalla collaborazione fra "indigeni" Enotri e gente che è venuta da fuori a innestare elementi di cultura greca negli usi locali. Usi locali esibiti dal fatto che l'edificio più grande di questo villaggio non è una struttura templare, come sarebbe avvenuto in una polis greca, ma un palazzo privato, in cui probabilmente si tenevano anche cerimonie di carattere sacro. Cosa che in una città greca non sarebbe mai avvenuto.

 

(...)

 

parco paestum 3PARCO PAESTUM 3

Poco distante dai resti di questo palazzo, infatti, sono stati rinvenuti i resti di un'altra costruzione, stavolta ad abside, circondata da alcune tombe: cioè secondo l'uso locale, perché dei Greci avrebbero sepolto i loro morti lontano dall'abitato, mentre al contrario nelle culture indigene la città dei vivi e quella dei morti tendevano ad essere contigue.

 

Questa seconda, grande costruzione risponde a una tipologia abitativa che, nella sua struttura, risulta molto più arcaica, ben diversa dal palazzo che abbiamo appena descritto: un edificio insomma di tipo "tradizionale", risalente al VII — VI a.C., che la seducente interpretazione degli archeologi classifica come la residenza "più antica" del capo villaggio.

 

museo archeologico nazionale tarantoMUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE TARANTO

Che in seguito sarebbe stata abbandonata per trasferire il luogo del potere in una residenza più ricca e sofisticata, influenzata dalla cultura dei Greci della costa. Ecco, dalla successione di questi due edifici emerge dunque un pezzo di storia, una vicenda culturale e quasi biografica interna a un luogo preciso, che i resti archeologici sono in grado di farci intuire e ricostruire. «Ceramiche e pentole parlano», come si vede.

VAN GOGH

  Se oggi conosciamo e ammiriamo Vincent van Gogh, lo dobbiamo a questa gentile signora, sua cognata. La tragica storia di Vincent Van Gogh ...